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Cronaca

Ipab San Camillo, battaglia per le assunzioni: resta a casa chi non sa l'italiano

Chiuso il contratto con la cooperativa Bramasole, che gestiva i reparti sotto accusa dopo il ritrovamento dei vermi tra le lenzuola, partono le nuove assunzioni. L'Ulss 6 ha tenuto i colloqui per reinserire il vecchio personale: il 50% delle candidate è stato scartato. Non sapevano bene l'italiano

Non si spengono le polemiche sul San Camillo, la struttura dell'Ipab coinvolta nello scandalo dei vermi lo scorso ottobre, torna sotto i riflettori. Il contratto della cooperativa padovana Bramasole, che gestiva i servizi nei reparti, è scaduto lunedì notte. Trenta infermiere rischiano il posto,L'Ulss 6 ha infatti scartato il 50% del vecchio personale, considerandolo non idoneo.

Come riportato sulle pagine de il Giornale di Vicenza, i sindacati sono sul piede di guerra. Dopo lo scoppio dello scandalo, con la pubblicazioni da parte di alcuni giornali di un video nel quale si vedevano vermi strisciare sulle lenzuola sporche di sangue del letto di un anziano, l'Ipab rescisse il contratto con la Bramasole. Il giorno stesso scattarono le ispezioni dell'Ulss dei Nas e della Regione. La chiusura del contratto (6 milioni in tre anni per la gestione della struttura), portò alla decisione di internalizzare il personale.  Per non trovarsi con i reparti sguarniti da un giorno all'altro, però, l'Ipab propose alcuni contratti a tempo determinato. Una soluzione tampone in attesa dei concorsi per poter assumere altri dipendenti.

Su 64 candidate la metà sono state scartate, alcune per mancanza di professionalità altre per scarsa conoscenza della lingua, ma i criteri non convincono i sindacati.

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