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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Influenza, i decessi salgono a 22: più colpiti i bambini piccoli

Lo rivela il Rapporto settimanale elaborato dal Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Regione, elaborato sulla base delle segnalazioni della rete di medici "sentinella".

L’influenza stagionale in Veneto, nonostante un calo dell’incidenza complessiva (92,7 malati per 10 mila abitanti contro 105,5 della media nazionale), continua a colpire duro e nell’ultima settimana monitorata (19-25 gennaio) ha messo a letto 45 mila 667 persone. Purtroppo, la conta dei decessi è salita a 22 casi. Lo rivela il Rapporto settimanale elaborato dal Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Regione, elaborato sulla base delle segnalazioni della rete di medici “sentinella”.

Valutando le classi d’età, si è registrato un nuovo aumento per quelle tra zero e 4 anni (249,6 per 10 mila) e tra 5 e 14 anni (144,5 per 10 mila), mentre sono in calo i casi nelle persone tra 14 e 65 anni e tra gli over 65. Dall’inizio del monitoraggio a oggi le forme con complicazioni sono state 124, con un’età media di 56 anni e in pari numero tra uomini e donne; 77 sono i casi considerati “gravi”, dei quali 69 ricoverati in terapia intensiva e 8 sottoposti a terapia Ecmo. L’82% dei casi complessi presentava patologie pregresse.

“Il sistema sanitario – rileva l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – sta reggendo bene all’urto e, dove necessario, sono adottate misure organizzative eccezionali. L’aggressività di questa malattia – aggiunge – è sicuramente agevolata dal forte calo delle vaccinazioni dovuto alla diffidenza insinuata nella gente da informazioni errate, soprattutto sul web, e dal caso Fluad. E’ una diffidenza da superare – dice Coletto – anche perché gli esperti ci dicono che non si può escludere a priori un nuovo picco a febbraio, ed è quindi ancora consigliato vaccinarsi, anche se siamo al limite dei tempi ideali per farlo”.

Per quanto riguarda il caso della ragazzina nigeriana residente a Conselve e deceduta nei giorni scorsi, l’inchiesta epidemiologica condotta dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ Ulss 17 non ha rilevato elementi che ad oggi possano ricondurre il caso ad influenza o ad altra malattia di natura infettiva.

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