Appicca il fuoco alla cella e aggredisce due guardie
Il sindacato di polizia penitenziaria: "Occorre dotare gli operatori di taser al fine di evitare fatti analoghi"
La segreteria regionale USPP, sindacato di polizia penitenziaria Triveneto e il segretario interregionale del Triveneto Leonardo Angiulli danno notizia che martedì, all'interno del carcere di Vicenza, si è consumata un’aggressione ai danni di due agenti di polizia penitenziaria con prognosi di 5 e 7 giorni.
Un detenuto italiano di difficile adattamento, che già in passato ha creato danni ai beni dell'amministrazione, ieri ha prima spaccato tutti i suppellettili e poi appiccato un incendio all'interno della stessa camera detentiva . Al fine di evitare l'intossicazione degli altri carcerati ristretti nel medesimo reparto è stato evacuata la zona per garantire la loro incolumità poiché i fumi avevano invaso il piano detentivo.
Gli altri utenti sono stati sostati in un'ala destinata agli eventi critici. Dopo le procedure di sicurezza, il personale ha provveduto ad aprire la camera detentiva incendiata al fine di garantire l'incolumità del carcerato e la tutela della salute dello stesso. Tuttavia, nel tragitto di spostamento, l'utento ha aggredito il personale con pugni in varie parti del corpo.
"Possiamo affermare che l'aggressione agli operatori della sicurezza polizia penitenziaria sarebbe da equiparare come un attacco allo Stato italiano. Riteniamo che oggi più che mai occorre la riforma del corpo della Polizia Penitenziaria nonché del regolamento di esecuzione della pena inasprendo regole più rigide per chi aggredisce uomini dello Stato, occorre altresì dotare la polizia penitenziaria di taser al fine di evitare fatti analoghi", sottolinea l'USPP con una nota, aggiungendo: "Questi sono i segni che la polizia penitenziaria paga caro prezzo, facciamo appello a tutti, dal Capo dello Stato, alla politica, chiediamo che il personale possa lavorare in totale sicurezza avendo dalla sua parte i rappresentanti dello Stato. Non è più accettabile subire tali aggressioni si tratta oramai di questioni non più rinviabili infine auspichiamo che l'amministrazione centrale intervenga con adeguate ed urgenti provvedimenti individuando le giuste soluzioni e assumendo le dovute iniziative per garantire ed assicurare l’incolumità per gli uomini in servizio all'interno dei penitenziari italiani. E’ ora di dire basta alle aggressioni. Salviamo la polizia penitenziaria".