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Cronaca Brendola

Incendio Brendola, Arpav: «Situazione ancora critica a valle»

I prelievi Arpav hanno evidenziato una criticità nelle acque verso Lonigo. Nel Guà, nel Veronese, sono stati predisposti sbarramenti con sacchi di sabbia e barriere galleggianti per contenere gli inquinanti

I RISULTATI DEI PRELIEVI

Dopo il prelievo del 2 luglio nel fiumicello Brendola l’Arpav ha effettuato altri prelievi per controllare lo stato di inquinamento delle acque dovuto alla presenza di “composti attesi”, vale a dire di solventi utilizzati dalla Isello Vernici e sversati nelle acque durante le operazioni di spegnimento del rogo di lunedì. Sempre lo stesso giorno il DAP di Vicenza ha inoltre prelevato tre campioni di acqua superficiale, uno a Sarego alle ore 16 e due più a sud nel comune di Lonigo, nello stesso punto ma in orari diversi alle ore 15.45 e alle ore 20.30, per valutare l’andamento sia spaziale che temporale dell’inquinamento.

I risultati, usciti verso le 17 mercoledì indicano che nel punto di prelievo di Sarego il corso d’acqua presentava solo una certa opalescenza e, infatti, i risultati delle analisi non presentano particolari criticità, come quello di Loniogo delle 15:45. A destare preoccupazione, invece, quello delle 20:30 che ha evidenziato invece presenza di solventi organici, tensioattivi (non ionici) e basso tenore di ossigeno (incompatibile con la vita dei pesci). Il passaggio al salto idraulico provocava la formazione di schiuma e lo strippaggio di solventi (con odore tipico percepito dai presenti).

Nella giornata del 3 luglio è stato eseguito un controllo del tenore di ossigeno, importante parametro indicatore del grado di contaminazione, e di altri parametri nell’acqua del fiumicello Brendola, con strumentazione da campo. Nella parte a monte la situazione qualitativa dell’acqua era in via di normalizzazione «mentre nel punto intermedio e ancor più a Lonigo, la situazione era ancora compromessa. ARPAV prosegue nel monitorare la situazione con continui ulteriori campionamenti»

IL COMUNICATO DELLA REGIONE: PERICOLO SCONGIURATO OLTRE IL GUÀ

«È stato scongiurato il pericolo che l’inquinamento provocato dall’incendio di una fabbrica di vernici di lunedì scorso a Brendola potesse allontanarsi dalla zona inizialmente circoscritta tra Brendola e Guà».  

A darne notizia, nel pomeriggio di giovedì dopo aver verificato i dati ARPAV relativi ai campionamenti odierni, è Nicola Dell’Acqua, direttore dell’area tutela e sviluppo del territorio di Regione del Veneto.

“I risultati degli ultimi campionamenti sui corpi idrici dicono che rimangono solo tracce di sostanze inquinanti – spiega – in via precauzionale per la giornata di domani proseguiremo i campionamenti prima di dare il via libera al sistema delle irrigazioni che sarà dato fra 24 ore dopo una serie di analisi che stanno dando risultati di continuo miglioramento». 

L'ORDINANZA DEL PREFETTO

Il Prefetto della Provincia di Vicenza ha autorizzato, per ragioni di emergenza e quindi per porre rimedio alla ulteriore contaminazione del corso d’acqua Fiumicello Brendola e della rete fluviale a valle, che le acque di dilavamento piazzali e di spegnimento dell’incendio provenienti dal sito Isello Vernici Srl di Brendola, che recapitavano nel citato corso d’acqua, confluiscano presso l’impianto di depurazione di Montecchio Maggiore gestito da Acque del Chiampo.

GLI SBARRAMENTI ANTI-CONTAMINAZIONE SUL GUÀ

Le analisi effettuate dai tecnici di Arpav hanno confermato che l'incendio alla Isello Vernici di Brendola, domato lo scorso 1 luglio, ha provocato problemi di carattere ambientale. Si temeva che il rischio peggiore forse per l'aria, per l'intenso fumo nero che si è alzato dalla ditta vicentina, ma i valori di inquinamento dell'aria non sono preoccupanti. Ciò che invece preoccupa di più è l'inquinamento dell'acqua, poiché a causa del maltempo le protezioni hanno ceduto e questo ha tenuto impegnati per tutta la giornata di ieri, 3 luglio, i vigili del fuoco, i tecnici di Arpav ed i volontari della protezione civile, nel monitorare corsi d'acqua anche della provincia di Verona.

I vigili del fuoco veronesi, tra le altre operazioni, come scrive veronasera.it hanno lavorato ieri per contenere l'inquinamento e bonificare le acque del fiume Guà, in località Molini a Zimella. Anche nel Guà, infatti, sono stati individuati i residui degli idrocarburi che si erano riversati nel fiume Brendola a causa dell'incendio alla Isello Vernici.
Sono stati predisposti sbarramenti con sacchi di sabbia e barriere galleggianti per contenere gli inquinanti e contestualmente è stato utilizzato un prodotto naturale per disgregare gli idrocarburi.
Complessivamente sono state impegnate quindici uomini e sei mezzi, utilizzando anche tecniche di rafting e fluviali. E l'intervento proseguirà anche oggi.

vigili del fuoco inquinamento fiume guà-2

Ma sull'incendio di Brendola, i vigili del fuoco si sono fatti sentire anche a livello sindacale. L'Unione Sindacale di Base (Usb) del Veneto ha proclamato lo stato di agitazione dei pompieri per come è stato gestito l'intervento. Una «operazione da manuale» per i vertici regionali del corpo dei vigili del fuoco, ma l'Usb non è dello stesso parere. 

Nel frattempo il prefetto di Vicenza ha emesso un'ordinanza per dirottare lo sversamento delle acque di pulizia del sito nel sistema fognario

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