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Cronaca

Imprenditore perseguitato: il dramma di chi non è illustrissimo

Schiacciato da Equitalia e dalla banca, l'impossibilità di lavorare e quindi rientrare dal debito pur avendo una azienda e gli strumenti per farlo. Ecco la storia di un imprenditore vicentino e l'appello di Federcontribuenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Schiacciato da Equitalia e dalla banca, l'impossibilità di lavorare e quindi rientrare dal debito pur avendo una azienda e gli strumenti per farlo.

LA STORIA. Moreno D. P. è un piccolo imprenditore, sua è la ditta di autoservizi di Sovizzo (VI) ed effettua trasporto scolastico e diversamente abili per tutti. Moreno è un perseguitato, dal fisco e dalla banca contro la quale ha avviato un procedimento per anatocismo: la Federcontribuenti ha accertato che Moreno vanta un credito pari a euro 74.500, 00 per interessi dati in più alla banca , la Cassa Rurale e Artigianale di Brendola. Moreno è uno dei tanti che lavora con la Pubblica Amministrazione ed è la prova vivente che troppo spesso, questi piccoli imprenditori, subiscono un carico fiscale che va al di la della loro possibilità economica e quindi contributiva. La situazione attuale vede un Moreno in attesa del procedimento contro la banca, fermo da più di un anno al tribunale di Vicenza, attende che i giudici fissino l'udienza. Nel frattempo, la sua azienda non può cederla, perchè la licenza per il trasporto è nominativa perciò se cede, chi acquista, non può operare. Non può nemmeno lavorare perchè, non riuscendo a stare al passo con le scadenze fiscali ha un Durc non in regola, quindi, non lavora e non riceve i pagamenti. Intanto i debiti si accumulano e al Moreno non viene data la possibilità né di congelarli e né di rientrare dai debiti. La sua casa sta andando all'asta, ha una ipoteca sulla casa della suocera, non esecutabile, perchè quota indivisa.

L'APPELLO DI FEDERCONTRIBUENTI. Paga regolarmente i 6 dipendenti, ha stipulato 2 polizze vita con 2 assicurazioni, una beneficiando la moglie e una la figlia diciannovenne. Le ha stipulate perchè è uno di quei imprenditori che ha pensato di farla finita, eppure gli basterebbero soli 10 mila euro. Moreno avrebbe voluto essere uno di quei imprenditori che si indebitano ulteriormente con le banche per pagare le tasse, per lui non c'è accesso al credito. Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti, chiede al ministro Giovannini se: ''... tra tanti illustri patteggiamenti e condoni intercorsi tra altrettanti personaggi illustri e famosi, perchè non permettere anche al signor Moreno di concordare con Equitalia, un modo sereno per chiudere la faccenda senza distruggere fisicamente e moralmente una famiglia e un uomo che produce e da lavoro?"

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