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Cronaca

Il rito propiziatorio per purificare se stessi con cannella, camomilla e candele

Anche nel Vicentino, stregoni, guru, fate o chiaroveggenti utilizzano il potere delle piante e i segreti della natura affascinando e rapendo l'uomo che ne resta prigioniero e dipendente. Ecco come purificare se stessi da malefici e fatture

L’accesso al mistico è consentito a pochi eletti, dietro i misteri si celano segreti e forze misteriose che convincono, chi ne fa buon uso, a sgrovigliare matasse di incertezze, paure o malefici indipendenti dalla volontà dell’uomo

Bramare una risposta chiesta alle stelle, purificarsi con erbe e riti propiziatori rientrano in una cultura millenaria, dove il potere dell’attrazione è l’energia naturale del cosmo che diviene ispirazione per la preparazione di pozioni e riti capaci di influenzare la sfera dell’intimità a seconda del desiderio espresso.images-21-23

Questo rituale, ci spiega la nostra appassionata di esoterismo katiuscia Guarino,  riguarda noi stessi, la nostra purificazione. Se crediamo che qualcuno ci abbia fatto una fattura, di essere vittime di un maleficio possiamo proteggerci con questo rituale.

Occorrente per il rito purificatore: 12 tealight ( le candeline con l’alluminio intorno, per intenderci ) una candela bianco a stelo, foglie di menta, camomilla, cannella, lavanda e semi di finocchio.

Riempiamo la vasca con acqua bollente, nel frattempo accendiamo le 12 tealight che porremmo tutte intorno la vasca. Spargiamo sull’acqua le erbe sopracitate, bastano tre cucchiaini per ogni erba e immergiamoci.

erbe-spezie-2012 (1)-2Mentre facciamo il rito dobbiamo immaginarci che tutta la negatività che sentiamo addosso sia purificata dall’acqua, ecco perché è necessario entrare anche con la testa. Una volta fatto, riemergete e accendete l’ultima candela, quella a stelo, pronunciando queste parole: “Chiedo di essere purificata, di essere sanificata e di essere nella luce, per questo prego e per questo ringrazio, Amen”

Si rimane nell’acqua finché non diventa fredda, a questo punto si apre il tappo della vasca e si raccolgono le erbe che si porranno fuori dal davanzale per essiccarle al sole, meglio in una notte di luna piena. Fatto questo, le erbe verranno bruciate e le ceneri gettate in un corso d’acqua con la corrente opposta dalla casa dove si abita.

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