Sequestrate oltre 8mila bottiglie di vodka contraffatte, giro d'affari illeciti di oltre 1 milione di euro

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato 8.092 bottiglie di vodka da un litro riportanti marchi contraffatti di due note aziende produttrici in diverse località del territorio nazionale. Nel corso del principale sequestro effettuato nel trevigiano, i militari hanno scoperto che gli alcolici erano stati venduti anche ad altri operatori economici distribuiti sull'intero territorio nazionale, dando origine a ulteriori sequestri in diverse province italiane, tra cui Vicenza, Cremona, Pesaro, Napoli, Salerno, Campobasso, Crotone, Cosenza, Reggio Calabria e Palermo.

In seguito a una serie di perquisizioni e sequestri nelle province di Milano, Torino e Roma, i finanzieri hanno rintracciato la vendita di altre 21.466 bottiglie di vodka a numerosi commercianti di diverse regioni italiane. Le autorità stanno ancora indagando su questi commercianti al fine di rimuovere dal mercato i prodotti contraffatti ancora disponibili per la vendita, per un valore stimato di oltre un milione di euro.

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Treviso, riguardano i reati d'introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Queste sono state avviate dopo una segnalazione pervenuta dall'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (O.L.A.F.), tramite il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, punto di snodo dei rapporti di cooperazione internazionale del Corpo.

Dopo la segnalazione, i finanzieri hanno immediatamente avviato controlli e, grazie alla collaborazione degli uffici legali delle due aziende produttrici, vittime della contraffazione, hanno accertato la falsificazione dei contrassegni distintivi presenti sulle etichette delle bottiglie, avvenuta con modalità particolarmente sofisticate. Le autorità hanno inoltre ricostruito l'intera filiera commerciale della vodka contraffatta, prodotta in Georgia e venduta da un'azienda rumena ad alcuni importatori con sede a Milano e Torino, che l'hanno introdotta in Italia tramite un deposito fiscale olandese.