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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Romano d'Ezzelino

Discoteca abusiva, scattano sequestro e denunce

Blitz della guardia di finanza a un evento senza licenza e con la presenza di minori. Nei guai il titolare di un'associazione e il proprietario dei locali

Nello scorso fine settimana, i militari della guardia di finanza di Vicenza hanno sequestrato una discoteca abusiva a Romano d'Ezzelino che ospitava un evento musicale organizzato da un'associazione culturale. La festa era stata promossa attraverso una campagna pubblicitaria sui social media e attraverso una rete di 21 pubblici relatori attivi nelle principali scuole della zona di Bassano.

Durante l'operazione, i finanzieri hanno scoperto che l'area destinata alla discoteca, situata nel seminterrato di una villa con palco, impianto musicale e un'area bar che serviva anche alcolici, non aveva uscite di sicurezza. Inoltre, né il promotore dell'evento, né il proprietario dell'immobile possedevano la licenza di pubblica sicurezza e la certificazione antincendio, requisiti indispensabili per la gestione sicura di locali aperti al pubblico. Di conseguenza, essendo presenti oltre 200 persone, molte delle quali minorenni e non iscritte all'associazione, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo d'urgenza della discoteca abusiva, che occupava circa 220 metri quadrati, poiché non era provvista di alcuna autorizzazione che attestasse la sicurezza dei locali o il legittimo utilizzo per l'organizzazione di eventi danzanti aperti al pubblico.

Durante il controllo, è stata anche sequestrata una modesta quantità di hashish in possesso di un avventore che è stato segnalato al prefetto di Vicenza. Sono state identificate anche 19 persone impiegate nel locale, tra baristi, ballerini e personale di accoglienza, per le quali sono in corso verifiche sulla loro situazione lavorativa.

Successivamente, le indagini della polizia economico-finanziaria hanno rivelato un'organizzazione sistematica di eventi musicali di pubblico spettacolo sponsorizzati sui social network tramite il profilo Instagram e gruppi chat di WhatsApp. Questi eventi venivano presumibilmente presentati come feste private al fine di eludere le norme di pubblica sicurezza che tutelano l'incolumità pubblica. Il rappresentante legale dell'associazione culturale e il proprietario dell'immobile, in collaborazione con il figlio, titolare di un'altra associazione che organizza eventi musicali simili, sono stati denunciati alla procura della Repubblica locale per i reati di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento e omessa certificazione.

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