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Cronaca Grancona

Grancona: lite furibonda finisce con nunchaku, coltello e lancio di fioriera

Un marocchino 53enne è stato denunciato per "lesioni aggravate, danneggiamento e porto abusivo di arma". Sia lui che l'aggredito, un vicentino, sono stati multati per ubriachezza molesta

Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Noventa Vicentina, in collaborazione con i militari del N.O.R.M. della Compagnia di Vicenza, hanno denunciato in stato di libertà un operaio marocchino cinquantaquattrenne D. E. A., regolare in Italia, gravato da pregiudizi di polizia per reati contro la persona, responsabile di “lesioni aggravate, danneggiamento e porto abusivo di arma”. I fatti sono avvenuti nei pressi di un ristorante di Grancona, via Sette Martiri.

I militari intervenivano su richiesta della titolare del locale, circa all'1 di domenica, a seguito di una furibonda lite tra il denunciato ed un artigiano vicentino trentacinquenne, scaturita all’interno del locale per futili motivi, aggravati dalla precedente assunzione smodata di alcol da parte di entrambi.

Dopo essersi reciprocamente scambiati schiaffi e pugni, il marocchino prelevava dalla sua autovettura un “nunchaku”, solitamente utilizzato nelle arti marziali, colpendo al volto il rivale, procurandogli lesioni alla mandibola e alla mano destra guaribili in 8 giorni, nonché infrangendo il parabrezza anteriore dell’autovettura dell’artigiano, lanciando l'arma. Il marocchino esibiva anche un coltello con cui minacciava l’italiano, costringendo tutti i presenti, dipendenti ed avventori del locale, a rinchiudersi all’interno del locale in attesa dell’arrivo delle due pattuglie.

Preso dalla furia, l’indagato lanciava anche una fioriera contro il rivale, che la scansava di pochi centimetri. L’intervento tempestivo dei militari, cui seguiva la perquisizione dell’operaio marocchino, permetteva di rinvenire e sequestrare il “Nunchaku” ma non il coltello, probabilmente gettato nella vegetazione.

I militari acquisivano le immagini del sistema di videosorveglianza del locale dalle quali si ricostruiva senza ombra di dubbio la dinamica dei fatti. Entrambi  venivano comunque sanzionati per “ubriachezza molesta in luogo pubblico” con sanzione amministrativa di 103 euro.

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