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Cronaca Rosà

Anziana morta nella roggia, querelato il Comune di Rosà

I famigliari di Giulia Salvalaio, morta a 88 anni affogata in un canale, vogliono fare chiarezza sulla tragedia, avvenuta lo scorso settembre

“Come si può lasciare un canale artificiale completamente scoperto, con una grata che si interrompe e “scende” all'improvviso, senza alcuna segnalazione?”. E' sulla base di questa constatazione che i familiari di Giulia Salvalaio, in attesa di eventuali sviluppi sul fronte penale, hanno deciso di avviare un'azione civile nei confronti del Comune vicentino di Rosà per le responsabilità sul decesso della loro congiunta, avvenuto il 24 settembre 2016.

LA TRAGEDIA

L'anziana, 88 anni e originaria di Olmo di Martellago, nel Veneziano, soffriva di demenza senile e proprio per seguirla meglio la figlia, cinque anni fa, l'aveva presa in casa con sé e i suoi familiari, a Rosà. Giulia Salvalaio non aveva mai dato problemi particolari, ma quella notte, per la prima volta, senza che nessuno se ne accorgesse, è uscita di casa, con quello che indossava: una vestaglia, un paio di pantofole e la biancheria intima, cominciando a vagare senza meta.

Quando, al risveglio, la figlia non l'ha trovata nella sua stanza, dopo averla cercata invano ha allertato il 112 e sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri della locale stazione, che però si sono concluse in modo tragico alle 10 col ritrovamento del corpo senza vita dell'anziana immerso in una roggia in via Del Lavoro, nella zona industriale di San Pietro di Rosà, a tre chilometri da casa.

I familiari della vittima, ritenendo grave questa mancanza di protezione del canale si sono rivolti a Studio 3A, che ha svolto gli approfondimenti del caso, rivenendo gli estremi per una citazione in causa nei confronti del Comune di Rosà, che verrà depositata nei prossimi giorni al Tribunale a Vicenza. 

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