rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Furti di materiale e riciclaggio: indagati cinque nomadi

La Squadra mobile di Padova ha chiuso le indagini relative a dei colpi in azienda commessi tra le province di Padova e Vicenza per un bottino di oltre 100mila euro

La Squadra Mobile della Questura di Padova, nella giornata di lunedì 15 maggio ha concluso le indagini relative ad una serie di furti pluriaggravati di vari metalli tra cui rame, ottone, acciaio, ferro, perpetrati ai danni di diverse aziende delle province di Padova e Vicenza per un ammontare di oltre 110 mila euro, nonché della loro successiva utilizzazione e rivendita, fino anche all’illecito smaltimento.

Come riporta Padovaoggi, agli indagati sono contestate condotte di furto, ricettazione e riciclaggio riconducibili ad almeno sette gravi episodi di furto commessi tra il novembre 2021 ed il luglio 2022, non solo a Padova e provincia tra cui Saonara, ma anche nelle località di Santorso, Schio e Mussolente, in provincia di Vicenza.

Come funzionava il sistema

Con un sistema assai collaudato i 5 indagati individuati, appartenenti ad etnie rom e sinti, in concorso pure con altri soggetti ancora in corso di identificazione, spostandosi sempre a bordo di un identico furgone, si sono introdotti all'interno delle diverse ditte svaligiate, forzandone e danneggiandone cancelli e reti di recinzione. A questo punto hanno asportato diverso materiale in lavorazione composto da matasse di filo di ottone, bobine e cavi di rame, lamiere e ritagli di acciaio inox inossidabile, rottami metallici ferrosi e non. Complessivamente è stato quantificato il furto di almeno 260 quintali di materiale.

L'indagine

L’attività di indagine è stata avviata a seguito di alcuni furti pluriaggravati di cavi e componentistiche di rame, ottone e ferro commessi ai danni di aziende della provincia di Padova, fra cui uno commesso nel novembre 2021 a Saonara ed uno di poco successivo commesso ai danni di una ditta sita in via Vigonovese, cui sono stati asportati circa 10 quintali di rotoli di rame. Gli approfondimenti disposti dalla Procura di Padova su questi ultimi episodi criminosi, delegati alla Polizia di Stato, hanno presto portato gli agenti della Squadra Mobile sulle tracce degli odierni indagati. Stiamo parlando nello specifico di un 69enne della provincia di Vicenza, titolare di un’impresa individuale avente unità operativa a San Giorgio in Bosco.

L’attività di indagine, consistita soprattutto in attività di osservazione e pedinamenti ha indotto i poliziotti a ritenere infatti che proprio nel capannone di San Giorgio in Bosco nella disponibilità del 69enne venisse occultato il materiale derubato alle ditte, nonché la documentazione comprovante gli illeciti acquisti. A chiudere la filiera illecita era infatti proprio la complicità del 69enne, il quale, in assenza di qualsiasi autorizzazione, ha svolto di fatto l’attività illecita di raccolta, trasporto e messa in riserva di quelli che erano da considerarsi a tutti gli effetti rifiuti speciali, essendo costituiti appunto da rottami metallici ferrosi e non ferrosi.

Le indagini hanno consentito agli investigatori di accertare come costui acquistasse dai restanti indagati, responsabili dei furti pluriaggravati, il diverso materiale, e poi, per evitare l'identificazione della provenienza delittuosa dello stesso, provvedeva a far sbobinare i cavi ed elettrodi di rame, a pressare con macchinari presenti nel suo magazzino il rimanente materiale e poi a cederlo a fonderie. 

La perquisizione

Tale modus operandi ha trovato un importante riscontro in occasione di una perquisizione effettuata dalla stessa Squadra Mobile il 06 luglio 2022. Nel corso dell’indagine, infatti, la Procura della Repubblica di Padova ha delegato alla Polizia di Stato l’esecuzione di alcuni decreti di perquisizione. Gli agenti della Squadra Mobile, collaborati nella fase operativa da personale del Gruppo CC Forestale di Padova – NIPAAF, hanno sottoposto nella circostanza a sequestro preventivo i due siti destinati ad attività di gestione illecita dei rifiuti, nei territori di San Giorgio in Bosco e di Bassano del Grappa (Vicenza) e denunciando oltre che il 69enne di Novi (Vicenza) anche un 28enne di Bassano del Grappa (Vicenza).

All’esito di quell’attività di perquisizione venne rinvenuto e sequestrato nel capannone di San Giorgio in Bosco diverso materiale in rame, ferro ed ottone, in gran parte già “lavorato” e stivato, per un totale di  circa 40 metri. Fra i cumuli stoccati nel magazzino, sono stati rinvenuti quasi 13 quintali di componenti varie di stampi in rame riconducibili al furto aggravato commesso appena il precedente 4 luglio ai danni di un’azienda di Mussolente (Vicenza) per un danno di circa 50 mila euro. La refurtiva è stata interamente restituita al legittimo proprietario. In quell'occasione i poliziotti hanno sequestrato l'intero magazzino e il suo contenuto, oltre ad un autocarro utilizzato dall'indagato per spostare il materiale.

L’uomo nell'occasione è stato deferito oltre​  che per riciclaggio anche per gestione di rifiuti non autorizzata. Gli è stata pure sequestrata la somma di 68mila euro occultata in una legnaia. Analoga attività di ricerca è stata poi effettuata in un altro sito individuato a  San Michele di Bassano del Grappa (Vicenza) dove sono stati rinvenuti diversi cumuli informi di rifiuti di vario genere tra cui condutture idrauliche, materie plastiche, elementi in alluminio, scarti di caldaie, frigoriferi, congelatori, pneumatici, materassi e indumenti   vari, in relazione alla cui tenuta e gestione è stata analogamente contestata l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Furti di materiale e riciclaggio: indagati cinque nomadi

VicenzaToday è in caricamento