rotate-mobile
Cronaca

Frode nella grande distribuzione da 260 milioni, 13 arresti: indagini anche su un manager vicentino

I finanzieri del comando provinciale Milano stanno dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti delle persone accusate di associazione a delinquere e frode fiscale. Nel Vicentino indagato un 60enne

È un manager 60enne di Schio il destinatario di notifiche di sequestro di beni e di provvedimenti scaturiti dall'indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Milano che, attraverso i finanzieri, nella mattinata di mercoledì sta dando esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali (arresti domiciliaci e divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese) nei confronti di 13 persone. I soggetti sono indagati per i reati di associazione a delinquere e frode fiscale.

In particolare l'accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Le investigazioni sono state svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano e hanno permesso di scoprire una frode carosello Iva nel settore della grande distribuzione organizzata, perpetrata mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture false per 1,8 miliardi di euro da parte di una articolata rete di società italiane ed estere. Le indagini di polizia giudiziaria, eseguite parallelamente ad alcune verifiche fiscali condotte dall'Agenzia delle Entrate — settore contrasto illeciti - hanno permesso di quantificare l'evasione d'Iva da parte delle società coinvolte per un importo pari ad oltre 260 milioni di euro. 

Nello specifico, è emerso che le società gestite dai soggetti indagati, nel periodo oggetto di indagine, avrebbero sistematicamente effettuato l'acquisto della merce senza l'applicazione dell'Iva, sia attraverso la presentazione a fornitori italiani di lettere di intento mendaci, sia mediante il compimento di operazioni intracomunitarie non imponibili da parte di società cartiere (missing trader) interposte all'interno del ciclo di fatturazione della merce.

n tale modo le catene della grande distribuzione organizzata, beneficiarie finali della frode, avrebbero ottenuto un indebito risparmio d'imposta connesso all'omesso versamento dell'Iva da parte delle società missing trader. Le attività di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria, svolte anche attraverso indagini finanziarie su una fitta rete di rapporti bancari, nonché l'analisi di copiosa documentazione contabile ed extracontabile, sono state ulteriormente supportate, per il tramite del comando generale della guardia di finanza, dalle informazioni pervenute dal canale di cooperazione di polizia denominato Empact costituito in ambito Europol, che ha permesso raccogliere informazioni dalle agenzie fiscali di 12 Paesi dell'Unione europea. Allo stato delle indagini, il Giudice per le indagini preliminari ha dunque disposto il sequestro preventivo di oltre 260 milioni di euro, nei confronti di 15 società, pari all'ammontare dell'Iva evasa.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Frode nella grande distribuzione da 260 milioni, 13 arresti: indagini anche su un manager vicentino

VicenzaToday è in caricamento