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Cronaca San Felice Cattane / Via Torino

"Il carnefice è al tuo fianco": a Vicenza il record di tentati omicidi

Il dramma della notte scorsa, con sevizie, stupro ed accoltellamento della ex, conclusosi con un suicidio è solo "la punta di un iceberg". Tutti gli episodi che hanno visto le donne vittime di violenze, spesso domestiche

Sono passati pochi mesi dall'omicidio di Dillia, la giovane ballerina massacrata dall'ex compagno in un albergo di Borgo Casale. Qualche giorno dopo la tragedia, arrivò in questura un fax in cui si chiedeva protezione proprio verso chi sarebbe diventato assassino. La notte scorsa il nome della giovane torturata e stuprata dall'ex avrebbe potuto aggiungersi alla lista di 114 nomi che fa l'appello delle vittime della violenza, spesso famigliare, che colpisce le donne. Per fortuna è sopravvissuta, anche se le ferite indelebili non saranno certo quelle inferte dal coltello del suo ex.

Accoltella la fidanzata e si suicida


Sono da brividi i numeri del Rapporto sul fenomeno degli omicidi domestici in Veneto nel triennio 2009-11 a Venezia: l'uomo nero, la strega cattiva siamo noi e i nostri familiari. 6 casi al giorno in Veneto di violenza in famiglia, un intervento delle forze dell'ordine ogni 3-4 ore, due fascicoli quotidiani aperti in Procura, un caso ogni due che finisce al pronto soccorso e uno al giorno in medicina generale. Luogo ideale per un delitto i centri piccoli o medio piccoli.

Se a Venezia spetta il triste primato degli omicidi andati a segno, fa sbalordire il dato di Vicenza, maglia nera per quelli tentati: ben 13 e, per fortuna, solo tre riusciti. Un fenomeno che verrà studiato dalla curatrice dell'indagine, Marina Bacciconi, dell'Osservatorio nazionale violenza domestica.

“Una notizia terribile, ma non è altro che la punta di un iceberg. Il Centro Antiviolenza serve per prevenire queste tragedie - commenta Cristina Balbi, consigliere comunale delegato alle pari opportunità, sulla notizia della tragedia di Sant’Agostino della notte scorsa - In questo caso la donna ha passato momenti terribili, è stata sequestrata, legata, picchiata e accoltellata, ma per fortuna è sopravvissuta – spiega Balbi –; a morire è stato l’ex fidanzato aguzzino che si è tolto la vita, forse quando si è reso conto della terribile violenza che aveva commesso. In questi casi, spesso non si tratta di gesti isolati, ma dell’ultima tappa di un percorso fatto di minacce, soprusi e violenze da parte di uomini che considerano le donne come loro proprietà. Togliamoci dalla testa che questi comportamenti siano giustificabili con la passione: sono crimini e basta che si verificano spesso dopo tanti segnali inequivocabili, veri e propri campanelli d’allarme”. Aggredisce ed accoltella l'ex moglie

“Per questo è importante che le donne prendano coscienza del problema, che non sottovalutino eventuali minacce o tentativi di sopraffazione – conclude Balbi – perché uno schiaffo o un pugno possono essere solo l’anticamera di un delitto. Invito quindi tutte le donne che hanno subito qualche forma di minaccia, intimidazione o violenza a contattare subito il Centro Antiviolenza comunale che sta aiutando molte donne in  difficoltà. L’intervento di esperti che sono in grado di capire il problema e interpretare certi comportamenti, può salvare una vita”. "Se non tornicon me ti sparo"

Il Centro Antiviolenza nasce da un progetto condiviso tra il Comune di Vicenza, l’Azienda ULSS 6 – Distretto Socio Sanitario d Vicenza, le Forze dell’ordine, l’Ufficio Scolastico Provinciale, la Provincia di Vicenza, l’AIAF (Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia) e numerose associazioni femminili attive sul territorio, al fine di dotare la città di un servizio ubicato in un luogo specifico, visibile e riconoscibile come spazio di riflessione e contrasto alla violenza e garantire interventi e servizi alle donne e a tutte le persone vittime di ogni forma di violenza.

Obiettivi specifici del Centro Antiviolenza sono: offrire un servizio dedicato, pubblico e gratuito, di contatto e primo accesso per chiunque necessiti di aiuto e consulenza o di interventi di protezione immediata, in quanto vittima di violenza; coordinare la rete dei servizi e delle strutture già esistenti sul territorio che si occupano di violenza, attraverso la definizione di protocolli operativi, anche per quanto riguarda l’attivazione di interventi di protezione immediata avvalendosi di strutture di pronta accoglienza; attivare iniziative ed attività di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza in generale o a target specifici di popolazione, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della violenza. I servizi del centro sono gestiti dall’associazione “Donna Chiama Donna” che si avvale di personale specializzato.

Lo sportello si trova in viale Torino 11 (tel. 0444 230402 - mail: ceav@comune.vicenza.it). È aperto i lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14.30 e il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

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