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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Arzignano

Frode fiscale da oltre 4 milioni di euro, denunciate 4 persone

L'operazione "Ape operaia" della guardia di finanza ha portato al sequestro preventivo di beni per oltre 1,8 milioni di euro

Nei giorni scorsi la guardia di finanza di Vicenza ha eseguito perquisizioni tra le provincia di Vicenza, Roma e Frosinone e sequestrato più di1,8 milioni di euro di beni e depositi nei confronti di 2 società, dei suoi 2 amministratori e di 2 commercialisti coinvolti in un'articolata frode fiscale. L'operazione, denominata "Ape Operaia", è stata effettuata su delega della procura berica  e il sequestro firmato dal gip.

L’attività investigativa, condotta dai finanzieri della compagnia di Arzignano, ha portato allo scoperto un complesso meccanismo fraudolento diretto da 2 consulenti fiscali residenti a Roma, volto a creare ingenti crediti Iva falsi, poi utilizzati dai rappresentanti legali delle società per compensare reali debiti tributari. In particolare, è stata individuata una società cooperativa con sede in Arzignano, ora fallita, ma all’epoca attiva nel settore della concia del cuoio e della tintura di pellicce, dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L’azienda ha ricevuto e contabilizzato per gli anni d’imposta dal 2014 al 2017 fatture false per un ammontare complessivo di 3.224.182,39 euro da un nutrito gruppo di soggetti, per lo più evasori totali, società “cartiere” o riconducibili a soggetti con precedenti specifici per reati tributari. La stessa coop ha inoltre emesso false fatturazioni per 823.072 euro nei confronti di “conduit” collocate in altri Paesi dell’Unione Europea, senza pertanto applicare l’imposta.

La seconda società finita nel mirino delle Fiamme Gialle, attualmente con sede legale a Roma ma operativa in territorio berico nel settore del “trasporto di merci su strada”, ha dedotto per gli anni d’imposta 2017 e 2018 costi fittizi per un totale di 1.909.512,83 euro e compensato con l’ingente credito Iva così generato, le imposte dovute sia verso l’Erario che nei confronti dell’Inps. Questo articolato meccanismo di frode è stato consentito grazie alla consulenza fiscale fornita dai 2 commercialisti i quali, in violazione dei propri doveri professionali, hanno falsamente confermato le dichiarazioni fiscali.

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