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Cronaca Cornedo Vicentino

Gonzato ammette: pagamento in nero al senatore leghista Filippi

Lele Gonzato, ex presidente del Cornedo Calcio a 5, ammette di avere consegnato a due contatti del senatore berico del Carroccio Alberto Filippi 280.000 euro, frutto di fatture gonfiate. È questo il quadro uscito a Santa Corona

Lele Gonzato, ex presidente del Cornedo Calcio a 5, ammette di avere consegnato a due contatti del senatore berico del Carroccio Alberto Filippi 280.000 euro in nero, frutto di fatture gonfiate. Il faccendiere arzignanese Andrea Ghiotto, interpellato sullo stesso argomento invece rimane in silenzio. È questo il quadro uscito l'altro ieri a Santa Corona durante un'udienza prevista appositamente per definire il quadro delle prove da portare eventualmente a processo.

Tecnicamente si chiama incidente probatorio ed è un momento nel quale prima del processo medesimo in aula viene circoscritto e cristallizzato appunto il quadro di determinate prove che eventualmente saranno portate in aula.

La vicenda penale è nota e vede indagato l'onorevole leghista assieme al babbo Carlo, il patriarca del gruppo e assieme al fratello Franco, la vera mente economica della società di famiglia, la Unichimica. L'accusa è quella di avere fatto ricorso a fatture gonfiate (ovvero a spese per sponsorizzazioni in parte fittizie) allo scopo di scaricare dalle tasse una parte del peso fiscale.

La querelle era per di più era divenuta un vero e proprio caso nazionale quando l'anno passato Ghiotto dagli schermi di Rai Tre ammise ai reporter di Presa Diretta di avere ceduto contante in nero a Filippi. Ieri però Ghiotto, stavolta in veste di testimone, ha preferito non parlare in ossequio ad alcune disposizioni del codice di procedura penale che permettono tale condotta quando sussiste la possibilità che il teste si autoaccusi.

Molto diversa invece è la vicenda sul fronte di Cornedo Vicentino. In questo caso Emanuele Gonzato, imprenditore molto noto in paese per la passione per lo sport, convocato ieri come gli altri testimoni davanti al giudice per le indagini preliminari Agatella Giuffrida, ha ammesso il pagamento per quasi 300mila euro: «Unichmica fu nostro sponsor principale dal 2003 al 2006. Ricevetti dalla ditta in totale 420 mila euro, restituendone due terzi in contanti alle sue segretarie come mi aveva indicato il mio dirigente. In verità, i rapporti con i Filippi, come con quasi tutti gli sponsor della società sportiva, li teneva un nostro dirigente, che nel frattempo è purtroppo deceduto. Io non ho mai avuto rapporti diretti con gli imprenditori o con la famiglia Filippi. Fu il dirigente a spiegarmi che quello che era il costume diffuso e normale. Nel caso di Unichimica, il rapporto era di un terzo e due terzi. Cioè, a fronte di una sponsorizzazione con relativa fattura, la società sportiva si teneva un terzo e due terzi li ridava all'imprenditore».

Il senatore del Carroccio da parte sua non ha commentato le dichiarazioni rilasciate ieri davanti al magistrato. Niente commenti anche da parte dei suoi legali di fiducia che provengono tutti dallo studio Longo-Ghedini di Padova.

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