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Cronaca Arzignano

Eutanasia per Oriella Cazzanello, il comunicato della clinica Lifecircle

In considerazione del modo distorto, semplicemente errato, con cui sono state descritte le circostanze relative alla morte della nostra socia italiana signora Oriella Cazzanello l’Associazione Lifecircle e la Fondazione Eternal Spirit inviano le seguenti precisazioni

La morte volontaria assistita è riconosciuta in Svizzera come diritto umano, un diritto che ogni persona può rivendicare, indipendentemente dalla propria residenza. In Svizzera la Legge consente di aiutare una persona nella morte volontaria assistita, purché non esistano motivi egoistici (Art.115 del Codice Penale).

LA FONDAZIONE Proprio per fugare ogni sospetto che le persone che lavorano per Eternal Spirit possano avere motivi egoistici e per essere certi che prestino la loro opera scevra da interessi finanziari, è stata creata una apposita Fondazione. Tutti i contributi che afferiscono in relazione ad una morte volontaria assistita vengono versati alla Fondazione Eternal Spirit, che è sottoposta alla vigilanza delle Istituzioni della Federazione e viene controllata ogni anno. Per tutte le spese relative all’accompagnamento di una morte volontaria assistita vengono utilizzati i fondi della Fondazione. Questi fondi sono anche impiegati per i casi in cui non si sia in grado di finanziare la propria morte volontaria assistita, compensando così una possibile ingiustizia sociale. La morte volontaria assistita deve essere resa possibile anche alle persone totalmente prive di mezzi

I CONTATTI La signora Cazzanello ha potuto realizzare a Basilea la sua volontà di morte volontaria assistita il 30.1.14, a seguito della relativa domanda presentata alla Fondazione Eternal Spirit il 2.9.13. La signora Cazzanello era inoltre socia dal gennaio 2013 dell’Associazione Exit Italia, presso la quale aveva anche sottoscritto un testamento biologico. La signora è stata quindi in contatto per mesi con l’Associazione Lifecircle, durante i quali è stata motivata a continuare a vivere, prima che il suo desiderio di morire fosse accolto, come comprensibile, da parte del Consiglio della Fondazione e di due medici svizzeri. Nella valutazione sulla sua volontà di morire, come al solito, si è tenuto conto della capacità di intendere e di volere, della durata e della persistenza della propria richiesta di morire, dell’assoluta mancanza di qualsiasi influenza esterna, oltre alla verifica dei sintomi della malattia descritti dalla paziente.

LA MORTE Gli accertamenti di cui sopra, che la Fondazione ha eseguito in Svizzera, sono durati tre giorni e la signora Cazzanello ha dovuto sostenere due pernottamenti in albergo, in condizioni non facili per il suo stato di salute. Per tutto il tempo ha dovuto essere assistita. Dopo due giorni di visite mediche è stata trasferita nell’alloggio di Eternal Spirit a Basilea dove avvengono gli accompagnamenti. Anche lì ha dovuto confermare, ancora una volta, per iscritto il proprio desiderio di morire. All’accompagnamento erano presenti la dottoressa Erika Preisig e uno dei volontari per l’accompagnamento alla morte volontaria, il quale ha filmato le dichiarazioni della paziente a conferma della sua capacità di intendere e di volere e l’inizio dell’infusione per mano della signora Cazzanello stessa.

LE RIPRESE La Fondazione si è posta il vincolo di consegnare le riprese in occasione di ogni morte volontaria assistita alla Procura della Repubblica Svizzera, in modo da fugare ogni dubbio sul fatto che l’accompagnamento sia avvenuto in osservanza delle Leggi e dei decreti federali e cantonali. Per ciò che riguarda lo stato di salute della signora Cazzanello vige il segreto professionale del medico, per cui su questo punto si possono rendere pubbliche informazioni più dettagliate. Bisogna tuttavia sottolineare che nessun socio sano viene accompagnato alla morte volontaria assistita dalla Fondazione Eternal Spirit. Non disponiamo di elementi che ci consentano di dare una risposta alla domanda se e, eventualmente, a che livello la famiglia fosse informata dello stato di salute della signora Cazzanello.

LE DICHIARAZIONI La Fondazione Eternal Spirit rispetta e protegge la volontà delle persone accompagnate anche dopo la loro morte e per quanto riguarda l’eventuale informazione ai parenti si attiene alle chiare direttive del defunto. La signora Cazzanello disse di non avere più alcun parente, che l’ultimo nipote era morto da due anni e che, pertanto, non c’era nessuno da informare della sua morte. Malgrado ciò la dottoressa Preisig ricevette il 6 febbraio 2014 una telefonata dalla cognata della defunta, che voleva sapere se la signora Cazzanello era morta a Basilea nell’ambito di una morte volontaria assistita. La cosa le fu confermata dalla dottoressa Preisig. Da parte della Fondazione i parenti hanno sempre un’ampia informazione. Quando è possibile, anche prima della fase dell’accompagnamento. Il contatto diretto con i parenti è gradito e i parenti stretti hanno sempre la possibilità di chiedere informazioni in qualsiasi momento.

I RISCHI Tuttavia noi non abbiamo né il diritto, né il dovere di obbligare i Soci ad informare i loro parenti del proprio desiderio di morire. Bisogna tener conto del fatto che in Italia secondo l’attuale situazione legale le persone che aiutano un amico o un parente al suicidio o alla morte volontaria assistita possono essere condannate ad anni di carcere. Inoltre le persone che progettano una morte volontaria assistita potrebbero venire ricoverate forzatamente in reparti di psichiatria con l’accusa di costituire una minaccia per sé stesse e sottoposte a trattamenti sanitari. Molte italiane e italiani temono questo e non vogliono rischiare di essere segnalati, dando informazioni ai propri parenti. Così accade spesso che le persone dicano di non avere parenti per tenerli all’oscuro. Se, e in quale misura, tutto ciò sia anche il caso della signora Cazzanello, lo ignoriamo.

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