rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Scene da film horror a Monte Berico, una 30enne bestemmia e aggredisce il confessore: «Esorcismo di 8 ore»

La testimonianza del priore del santuario. La giovane ha iniziato a urlare oscenità nel confessionale mentre era in corso una funzione religiosa nel santuario gremito di fedeli

Il Santuario della Madonna di Monte Berico a Vicenza non ha bisogno di presentazioni, soprattutto nel mondo cattolico. Sul colle che sovrasta la città di Vicenza sono state ben due le apparizioni della Madonna (rispettivamente nel 1426 e nel 1428, anni critici per la pandemia di peste) che hanno portato alla costruzione dell’edificio che papa Pio X  elevò a rango di basilica minore nel 1904. Un luogo sacro per i cattolici, un luogo dal quale, “il maligno” dovrebbe stare alla larga. Eppure la scorsa domenica una trentenne, portata al santuario dai famigliari terrorizzati dal suo stato di disagio, ha iniziato a urlare e bestemmiare all’interno del confessionale, agitandosi come un’ossessa e aggredendo il frate confessore. Le grida non sono passate inosservate ai numerosi fedeli che in quel momento assistevano alla cerimonia della messa. «È stata una manifestazione nella quale è venuto fuori di tutto», commenta Carlo Maria Rossato, priore del santuario «Grida, urla che hanno spaventato molti fedeli, non è mai accaduto (a parte per il Covid) che abbiamo dovuto chiudere la penitenziaria».

L’episodio è stato confermato dalla polizia, chiamata a Monte Berico da alcuni fedeli usciti dalla chiesa. Sul posto è arrivata anche un’ambulanza del Suem ma in realtà né le forze dell’ordine e nemmeno gli operatori sanitari sono intervenuti fattivamente. Il perché è lo stesso priore a spiegarlo: «Dalle 11 del mattino alle 20 della sera è stato fatto quello che si può chiamare un esorcismo, anche se la preghiera di esorcismo è un percorso di fede più complesso, che può durare anche anni». Durante quelle ore i frati, sotto la guida del frate esorcista di stanza al santuario, padre Giuseppe Bernardi, hanno compiuto il rito per liberare la giovane donna da quella che è stata riconosciuta come una “possessione diabolica”. «Di solito il maligno scappa con un paio di Ave Maria, ma in certi casi si aggrappa alla persone e non molla», continua il priore, che aggiunge: «Alla fine, tutti erano stremati e la ragazza è stata portata dal fratello in provincia di Verona». Attualmente, come confermato anche dalla questura di Vicenza, si troverebbe in una casa di accoglienza.  

Dalle testimonianze di alcuni fedeli presenti in chiesa al momento dei fatti, sembrerebbe che in molti abbiano manifestato verso i frati la richiesta di affidare la trentenne alle cure del locale ospedale, mentre altri erano d’accordo sul fatto che i frati stessero praticando un esorcismo. Fonti attendibili riferiscono che sulla vicenda sia stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Vicenza.

Inoltre, secondo voci circolate nelle ultime ore tra il Vicentino e Roma di quanto accaduto a Monte Berico sarebbe stata data notizia anche al segretario di Stato Vaticano lo schiavonense monsignor Pietro Parolin. Il quale tra ieri e oggi sulla sua scrivania avrebbe ricevuto nello specifico un'informativa riservata su quanto a accaduto nel santuario mariano. Anche la diocesi della città palladiana sarebbe stata puntualmente messa al corrente dei fatti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scene da film horror a Monte Berico, una 30enne bestemmia e aggredisce il confessore: «Esorcismo di 8 ore»

VicenzaToday è in caricamento