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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Arsiero

Escursionista infortunato sul Pasubio, il Soccorso alpino: «Muovetevi con attenzione già sapendo come affrontare la montagna»

Un quarantenne che aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia aveva tentato di proseguire nella discesa, ma poiché la progressione era molto lenta per il dolore al piede, era stato inevitabile chiedere aiuto. Raggiunto a 1.750 metri di quota, l'infortunato è stato stabilizzato e caricato in barella

Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, tra i suoi compiti istituzionali, ha quello dell'informazione e della prevenzione. La corsa al turismo di montagna degli ultimi anni, spesso fatto in maniera non prudenziale, ha però portato un grande incremento del lavoro operativo delle squadre di soccorso. «In questo ultimo anno gli interventi di soccorso sono aumentati in modo esponenziale, sicuramente dopo il ‘liberi tutti’ seguito ai lunghi periodi di lockdown», ha sottolineato il presidente del Soccorso alpino e speleologico Rodolfo Selenati presentando domenica 23 maggio il progetto "Una montagna in sicurezza", Un progetto dedicato agli "escursionisti" col tentativo di diffondere, attraverso brochure, appunto la cultura della montagna in sicurezza. «Spesso molti  interventi sono dovuti alla scarsa preparazione, alla superficialità o all'inadeguatezza dell'equipaggiamento», ha aggiunto Selenati. 

Negli ultimi due giorni, sono stati due gli interventi più salienti fatti dal Soccorso alpino. Il primo risale a ieri, sabato 22, con due ragazze bloccate sul Pasubio dove si erano avventurate senza attrezzarsi visto la neve ancora presente. L'altro episodio è accaduto nel pomeriggio di domenica, sempre sul Pasubio: "alle 15.30 circa il Soccorso alpino di Arsiero è stato allertato dalla Centrale del Suem, per un escursionista che si era fatto male mentre scendeva con gli amici dalla Strada degli Scarubbi, dopo essere salito sul Pasubio dalla Strada degli Eroi", riporta in una nota il Cnsas.

Ecco i fatti: un quarantenne di Merano (BZ), che aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia, aveva tentato di proseguire nella discesa, ma poiché la progressione era molto lenta per il dolore al piede, era stato inevitabile chiedere aiuto. Dal momento che la strada è impraticabile con i mezzi per la presenza di lingue di neve, i soccorritori sono risaliti a piedi. Raggiunto a 1.750 metri di quota, l'infortunato è stato stabilizzato e caricato in barella, per essere trasportato a valle in un paio di ore, attrezzando con corde i tratti innevati per il passaggio in sicurezza. Una volta all'auto, l'escursionista si è allontanato autonomamente.

Sicuramente l'escursionista, prima di andarsene, avrà ringraziato i suoi soccoritori. I quali, ribadiscano ancora una volta il loro messaggio, reso a chiare lettere anche oggi, nell'occasione della presentazione dei "Una montagna in sicurezza". «Intendiamo rivolgerci a tutti perché si muovano con attenzione e partano già sapendo come affrontare la montagna. Non si tratta di una formazione specifica, per questo ci sono i corsi del Cai e delle Guide alpine. Così come per le diverse tematiche: di fronte ai rischi collegati al fulmine, ad esempio, trattiamo i consigli più elementari. Ovviamente ciascuno potrà approfondire ogni tema con esperti e studi specifici. Abbiamo preso in considerazione tutti gli ambiti di intervento per le varie discipline, che abbiamo voluto comparissero nei video per i ragazzi. Abbiamo poi ovviamente trattato come dare l’allarme e come comportarsi all’arrivo dell’elicottero», recita il comunicato stampa del Cnsas. 

I materiali che spiegano il progetto sono a disposizione di tutti a questo sito . «Questa sarà la seconda estate dopo i blocchi Covid. L'anno scorso, malgrado mesi di chiusura, si è registrato il più alto numero di interventi. Una dimostrazione di quanto sia necessario operare non solo dal punto di vista tecnico del soccorso, ma anche da quello didattico», conclude la nota. 

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