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Cronaca

«Il tuo sorriso ha illuminato le nostre vite»

Una effigie ricorderà la scledense Lidija Miljkovic assassinata all'inizio della primavera da Zlatan Vasiljevic nella periferia del capoluogo berico. Quel giorno l'omicida aveva freddato anche un'altra sua ex. La settimana prossima intanto il il pubblico ministero sentirà, quale persona informata sui fatti, Daniele Mondello, ultimo convivente della donna cui è stata intitolata la targa commemorativa

Era l'8 giugno 2022 quando la scledense Lidija Miljkovic venne uccisa in via Vigolo a Vicenza in piena zona Gogna. Da ieri 18 novembre in quella via c'è una targa in memoria della donna. Peraltro sempre il girono 8 giugno la rubanese Gabriela Serrano venne freddata qualche ora più tardi. L'omicida delle due donne Zlatan Vasiljevic, che con la prima era stato sposato e con la seconda aveva avuto una relazione, in circostanze ancora da chiarire, si suicidò poche ore dopo il duplice delitto.

IL CASO
Il caso destò clamore a livello nazionale: anche perché rimangono tuttora da decifrare i prodromi, giudiziari e non, nell'ambito dei quali maturò il duplice «femminicidio». Poco o nulla si sa delle indagini. L'inchiesta procede pur in presenza della morte del reo perché gli inquirenti debbono cercare di risalire ai soggetti che cedettero al killer l'arma da fuoco con cui eliminò le ex. Come va ricercato chi al killer cedette le bombe a mano che lo stesso Vasiljevic, l'altavillese di origini serbo-bosniache autore del duplice delitto, aveva con sé non si sa bene ancora per quale motivo.

«NON PROVIAMO PIÙ RABBIA»
Ad ogni modo «nonostante tutto noi non proviamo più rabbia» ha detto ieri sera poco prima delle 9 Daniele Mondello davanti ad una cinquantina di persone riunite in preghiera prima e dopo la posa della effigie commemorativa sulla quale campeggiava la scritta il tuo sorriso ha illuminato le nostre vite e la tua luce risplenderà sempre nei nostri cuori». Mondello, da non molto tempo era legato sentimentalmente alla Miljkovic prima che il delitto di Gogna separasse i due per sempre. «Fin da subito tutta la nostra famiglia aveva deciso di fare qualcosa che ricordasse la bellezza e la grande dignità di una persona che mi ha dato tantissimo. Per questo insieme abbiamo deciso di dar vita a questa iniziativa» ha detto ieri Mondello mentre di tanto in tanto il pianto gli strozzava la voce.

IL MAGISTRATO E LA FRASE SIBILLINA
Il momento di ricordo, cui hanno partecipato anche l'assessore berico alla cultura Simona Siotto e il consigliere Isabella Sala, non è durato più di una quarantina di minuti. Ad ogni modo nel frattempo le indagini procedono. La prossima settimana il pubblico ministero Serena Chimichi sentirà proprio Mondello quale persona informata sui fatti. Quest'ultimo in chiusura della serata per di più aveva fatto sibilare una frase che aveva colpito i presenti: «sì e no sui giornali si è scritto un 20% di quello che Lidija» aveva patito durante e dopo il suo matrimonio. Poco dopo la gente è tornata a casa avvolta dalla notte umida di Vicenza.

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