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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Schio

Fratelli pusher incastrati dai carabinieri: avevano un giro d'affari di 500mila euro

Da circa tre anni battevano la zona dell'Alto Vicentino e offrivano dosi regalo per fidelizzare la clientela

Nel primo pomeriggio di giovedì i carabinieri della Compagnia carabinieri di Schio hanno fermato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti due fratelli albanesi: T.I. e T.A., di 33 e 35 anni.

Le indagini sono partite da informazioni acquisite e osservazioni svolte sul territorio di Santorso da carabinieri della zona dopo che era stato notato T.I aggirarsi con fare sospetto a bordo di una VW Golf bianca. L'uomo sembrava abitare in un appartamento di via Roma anche se, in realtà, era stato cancellato dall’anagrafe comunale per irreperibilità.

L'uomo, quando si trovava alla guida dell’auto, era solito fare strane manovre e svolte che allungavano il tragitto rispetto al punto dove poi avrebbe parcheggiato, come se volesse depistare un eventuale inseguitore. Lo stesso si incontrava, poi, con diverse persone nei pressi di svariati bar della zona di Schio e Marano Vicentino o in altri casi, dopo aver intrattenuto brevi conversazioni telefoniche lanciando costantemente sguardi sospetti attorno, saliva su un altro veicolo appena giunto e si faceva portare in giro per pochi minuti, per poi ritornare dove era stato prelevato.

Tutti questi movimenti sospetti, nonché le molte persone incontrate che erano tossicodipendenti noti alle locali forze di polizia, avevano convalidato i sospetti iniziali sulle attività illecite dell’indagato. Non solo, le indagini hanno poi portato poi all’attenzione dei militari dell’aliquota operativa anche il fratello ed un altro familiare che sembrava collaborassero attivamente con lui nello spaccio di sostanze stupefacenti.

I costanti pedinamenti hanno quindi permesso ai militari di ricostruire la rete di clienti dei due albanesi: molti di loro, successivamente interrogati negli uffici della caserma, avevano confermato di rifornirsi da loro di cocaina che pagavano 100 euro a dose. Alcuni, in particolare, avevano sottolineato che ciò accadeva già da circa tre anni e che, a volte, avevano ricevuto qualche dose in regalo; l’ipotesi è che probabilmente questo meccanismo servisse non solo ad assicurarsi la fiducia della clientela, ma anche a generare una maggiore dipendenza nella stessa poiché, come testimoniato da alcuni acquirenti, nel tempo erano passati dal consumo di 2 o 3 dosi al mese a 1 dose al giorno, arrivando a contrarre debiti per poter effettuare una spesa mensile di più di 3000 euro.

Gli elementi raccolti nell’indagine hanno confermato un volume di affari pari a circa 500.000 euro che li portava a girare anche con 20 dosi di cocaina per volta per soddisfare le necessità clientelari che sorgevano di ora in ora, nonché la disponibilità di diverse abitazioni e garage a loro in uso utilizzati per svolgere la loro attività illecita.

L’ultimo capitolo dell’attività investigativa si è svolto proprio nella giornata di giovedì quando è stato emesso dalla Procura di Vicenza il fermo di indiziati di reato nei confronti dei du e, durante la perquisizione nelle abitazioni e garage a loro in uso, in via Roma a Santorso e via Dalla Costa e Via Manin a Schio, sono stati sequestrati: 640 grammi circa di cocaina pura in pietra; 12 grammi di cocaina in 12 dosi già confezionate per la cessione, svariato materiale utile al confezionamento; 4.062 euro in contanti, presunto provento di illecita attività stante il fatto che entrambi gli indagati risultano disoccupati e 700 sterline.

I due fratelli sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Vicenza in attesa del processo di convalida dei fermi.

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