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Cronaca Montecchio Maggiore

Inquilino devasta il suo appartamento: ora rischia un «Tso»

Un uomo di mezz'età, con problemi psichici gravi, ha messo a soqquadro la casa resa disponibile dall'amministrazione castellana: per lui potrebbe profilarsi un trattamento sanitario obbligatorio. Che alcuni conoscenti però reputano eccessivo mentre lamentano una scarsa efficacia delle politiche sociali del Comune e un certo stato di abbandono del condominio in cui è avvenuto il fatto

Ieri primo giugno un 56enne, affetto «da un grave disagio psichico», ha scaraventato giù dal primo piano le suppellettili del suo appartamento, che si trova nel condominio «Euroresidenze» di viale Europa a Montecchio Maggiore, danneggiandolo in più parti. Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia locale, i vigili del fuoco e le maestranze dell'Ater, proprietaria dell'abitazione, le quali hanno cambiato la serratura. Per ore l'inquilino, che chiaramente adesso non può più entrare in casa, avrebbe vagato per il vicinato: imprecando e urlando frasi sconclusionate. «Quella persona, oggi denutrita, che pesa sì e no cinquanta kili, è stata de facto abbandonata a sé stessa e doveva essere seguita nel modo dovuto in una struttura adatta perché non è un soggetto irrecuperabile seppur estremamente problematico» fanno sapere alcuni residenti nel quartiere. Stamane sono giunte anche un paio di segnalazioni ai carabinieri di Montecchio poi intervenuti in loco.

IL CONTESTO
Tuttavia l'episodio di ieri si colloca nel contesto più ampio di alcune situazioni «di profondo degrado» presenti in quel condominio in cui si trovano sei unità immobiliari ad uso speciale su un totale di una cinquantina. Sono unità «di emergenza abitativa» a disposizione del Comune. Più nel dettaglio si tratterebbe di sei appartamenti di Ater Vicenza ma gestiti dal Comune castellano «in regime di convenzione». In questo frangente,  ma non solo in questo frangente, l'assessorato ai servizi sociali è stato preso di mira a più riprese da alcuni vicini «per non aver messo in campo interventi e politiche di maggiore efficacia».

Ad ogni modo l'uomo, nato a Cornedo nel 1967 e cresciuto poi a Valdagno in una famiglia di imprenditori dell'Ovest vicentino (la quale dopo anni di tentativi incessanti mirati ad ogni tipo di aiuto, sfinita avrebbe poi dovuto gettare la spugna), ieri si è reso protagonista «di un  concitato episodio» che ha messo «non poco» in ansia i condòmini. Anche perché «gli oggetti lanciati nel vuoto avrebbero anche potuto ferire qualche persona» in transito nel giardino interno dove il materiale è caduto «fortunatamente senza conseguenze». Quella persona, rimarcano ancora alcuni conoscenti «in passato, quantomeno da dicembre, aveva tenuto comportamenti simili».

PRIMO PASSO
Noto alle forze dell'ordine anche per problemi con la droga e per altre condotte penalmente rilevanti, noto al servizio psichiatrico dell'Ulss 8 nonché al Comune, il 56enne aveva avuto un appartamento a fitto agevolato di proprietà dell'Ater. Si tratterebbe di un primo passo mosso dalla amministrazione municipale per cercare di dare un po' di stabilità a quella persona che si porta alle spalle una vita carica di problemi di non facile soluzione. «Che però dovrebbe essere accompagnata e seguita con un percorso idoneo coordinato dai servizi sociali ed eventualmente dagli specialisti dell'Ulss, meglio in una struttura dedicata: senza invece dover rischiare un Accertamento sanitario obbligatorio o peggio un Tso cioè un trattamento sanitario obbligatorio, per non parlare di un incidente stradale o dl rischio che faccia del male a qualcun altro» fanno sapere alcuni residenti.

«REFUGIUM PECCATORUM»
Molti dei quali di contro si lamentano anche del fatto che quella non è certo l'unica situazione critica relativa alla vita di quel condominio: in talune circostanze  trasformato «in una sorta di refugium peccatorum per casi umani non adeguatamente seguiti dai servizi sociali». Un condominio in cui in passato, almeno «da parte di una mezza dozzina di inquilini», si sarebbero verificati episodi di spaccio, di intimidazione nei confronti di alcuni condòmini, di prostituzione. Episodi che in parte sarebbero noti agli amministratori condominiali, alla amministrazione municipale nonché alle forze dell'ordine. Non di rado nelle trombe delle scale in altri spazi comuni i condomini sarebbero stati perfino costretti a ripulire il pavimento dalle deiezioni umane o da avanzi di cibo in decomposizione.

IMMONDIZIA SELVAGGIA
Di più, da mesi nel centro di raccolta rifiuti a disposizione del condominio, collocato però lungo pubblica via, si moltiplicano le condotte di chi, pur non avendo alcunché a che fare con quel residence, giunge da fuori o da altri quartieri di Montecchio lasciando lì attorno la proprio spazzatura: con tutto ciò che ne consegue in termini di degrado e di mancata igiene». In passato peraltro era maturata l'idea di costruire una piccola isola ecologica ad hoc, da realizzarsi nel vicino parking pubblico, dotata di videocamere e di un'area perimetrata in maniera più efficace. Ma l'idea sarebbe stata stroncata sul nascere «per il niet di una influente famiglia montecchiana» che lì vicino è proprietaria di alcuni stabili.

LE ULTIME NOVITÀ
Ad ogni modo secondo le ultimissime indiscrezioni filtrate dall'Ulss 8 l'uomo, ora, ormai sprovvisto di documenti, senza denaro, senza dimora e vestito alla buona, sarebbe all'ospedale di Montecchio Maggiore dove sarebbe stato visitato, anche per una ferita al piede, dove gli sarebbe stato somministrato un blando calmante e dove sarebbe stato nutrito: ad horas dovrebbe lasciare il nosocomio peraltro. In mattinata invece erano stati alcuni residenti del quartiere a rifocillare il montecchiano cui era stato anche regalato un paio di scarpe. Ma sulla vicenda quale è il punto di vista del sindaco Gianfranco Trapula, dell'assessore agli interventi sociali Raffaella Mazzocco, del presidente dell'Ater di Vicenza Valentino Scomazzon e del suo direttore Mirko Campagnolo? Chi scrive ha contattato i quattro, ma da questi ultimi, almeno per il momento, non è giunto alcun commento. Chi scrive ha contattato anche due degli amministratori condominiali. Anche da questi, almeno per il momento, non è giunto alcun commento.

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