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Cronaca

Cravatte annodate e manifesti: la protesta di Casapound contro le banche

La protesta di Casapound a Udine è nei confronti dell'istituto di credito sottratto dal fallimento dal ‘Salvabanche’, ma che come Veneto Banca - si legge in un comunicato - ha messo in ginocchio migliaia di ignari risparmiatori

Cravatte annodate a simboleggiare il cappio messo al collo dei risparmiatori dagli usurai in doppiopetto e manifesti con su scritto "Cittadino quello che hai risparmiato ti abbiamo mangiato”: sono comparsi nella notte davanti alle filiali della Banca Popolare di Vicenza, a Udine. La protesta di Casapound è nei confronti dell'istituto di credito sottratto dal fallimento dal ‘Salvabanche’, ma che come Veneto Banca - si legge in un comunicato - ha messo in ginocchio migliaia di ignari risparmiatori.

"Azioni e risparmi bruciati e svalutati rendono di fatto gli investimenti dei risparmiatori in Banca Popolare di Vicenza pari a carta straccia" – sottolinea Nicola Di Bortolo, coordinatore friulano di CasaPound. "La truffa - continua il responsabile di CPI - ha toccato oltre alle famiglie e ai pensionati, anche molte categorie lavorative dimostrando nella maniera più tragica il fallimento del sistema bancario territoriale, che è bene ricordare nel caso della popolare di Vicenza è presente su tutto il territorio regionale con filiali anche in centri minori e può contare su oltre 12000 soci". "Le famiglie sono quindi state tradite due volte: prima da coloro a cui avevano affidato i loro risparmi e poi da un governo che ha cinicamente scelto di abbandonarle a loro stesse, salvo poi, di fronte alla tragedia di Civitavecchia e alle proteste, avere un ripensamento in corner e varare quell'intervento ‘solidale’ quando non ha proprio potuto più farne a meno ”. “Ma non è della ‘solidarietà’ o dell'elemosina di un governo sceso in campo solo per salvare gli usurai che ha bisogno l’Italia. Rimettiamo il sistema bancario sotto il controllo dello Stato – conclude Di Bortolo - come proposto di CasaPound Italia. Economia reale Sì, obbligazioni e derivati No”.

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