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Cronaca Lonigo

Bicchiere d'acqua consumato da un anziano all'esterno del bar, multa e chiusura del locale per 5 giorni

L'episodio è avvenuto nella giornata di domenica e ha scatenato la reazione di molti cittadini leoniceni sui social. Alla fine, la polizia locale ha stabilito che c'erano gli estremi per la riapertura del locale. Ma rimane l'amaro in bocca per una "mano pesante" ai limiti del ridicolo

Un bicchiere d'acqua d'asporto, preso da un anziano e consumato fuori dal bar, ha causato la sanzione al cliente, alla titolare del locale e la chiusura per 5 giorni dell'esercizio. È accaduto a Lonigo nel pomeriggio di domenica al "Bar Pisani" in piazza Garibaldi. 

La proprietaria del locale ha affisso un cartello sulla serranda chiusa con scritto "Chiuso per 5 giorni per un bicchiere di carta bevuto a 6 metri di distanza dal bar". La notizia è subita rimbalzata sui social, scatenando la reazione dei leoniceni. In molti, al grido di "vergogna" hanno anche chiesto l'intervento del sindaco del paese. Intervento che, nel pomeriggio di lunedì, è effettivamente avvenuto. «Ho sentito la barista e il comandante dei vigili e il bar è stato riaperto  - ha dichiarato il primo cittadino di Lonigo Pier Luigi Giacomello - ovviamente il sindaco non può intervenire negli atti autonomi della polizia locale ma il capo della polizia locale ha detto che c'erano le basi normative per eliminare il provvedimento di chiusura». 

Naturalmente resta la multa da pagare. «Quella purtroppo non è possibile annullarla per legge una volta che è stata staccata», spiega Giacomello. Le sanzioni previste con le regole contro la Covid-19 sono sanzioni amministrative e, quindi si possono contestare esattamente come le contravvenzioni stradali con ricorso al Prefetto o al giudice di pace. Chi ha ricevuto la multa può scegliere tra pagare in misura scontata del 30% entro 5 giorni dalla notificazione o fare ricorso all’organo accertatore allegando le prove che dimostrino l’ingiustizia della sanzione.

Gli scritti o i documenti difensivi devono essere allegati al ricorso e inviati all’autorità competente (che è indicata sul retro del verbale) entro 30 giorni dalla data della contestazione o notificazione della violazione. L'autorità, dopo aver esaminato i documenti può accogliere il ricorso e annullare la multa oppure rigettarlo, con conseguente raddoppiamento dell’importo della sanzione originale. La contestazione non costa nulla e non è richiesta la presenza dell'avvocato. Si può mandare via raccomandata a/r oppure via Pec, che ha uguale valore legale. In ogni caso, chi ricorre contro le multe perde la possibilità della riduzione del 30% prevista nel caso di pagamento entro 5 giorni. 

Al di là della trafila burocratica e della riapertura del bar resta comunque l'amaro in bocca nella comunità leonicena per una fin troppo "mano pesante" che a tutti gli effetti è risultata quantomeno inopportuna in un momento in cui la popolazione e soprattutto il mondo della ristorazione stanno vivendo delle forte pressioni causate dalle chiusure e dai provvedimenti anti-Covid.

Quel contesto, la multa per un bicchiere d'acqua bevuto da un anziano - non certo la mescita clandestina di alcolici dentro a un bar pieno di avventori - rimanda a situazioni tragicomiche tipiche della commedia all'italiana. Se non fosse per il momento drammatico, verrebbe da riesumare il conte Mascetti che, di fronte al vigile che vuol multare i suoi amici perché hanno suonato il clacson, tira fuori la proverbiale frase: "Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?" 

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