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Cronaca

Controlli su alloggi, lavoratori, carburante e stupefacenti: l'estate delle fiamme gialle

Sanzioni per 400 mila euro, lavoratori in nero e stupefacenti. Tutte le operazioni estive della guardia di finanza

In occasione della stagione estiva, il comando provinciale della guardia di finanza di Vicenza ha disposto, su tutto il territorio provinciale, un rafforzamento del dispositivo di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, in particolare nelle località ad alta vocazione turistica, nelle principali città d’arte, fra cui Vicenza, Bassano del Grappa, Marostica, Schio, il Basso vicentino, Thiene e territori limitrofi e nelle aree montane, Altopiano di Asiago, area di Recoaro Terme, zona dei colli berici. Come spiegano le fiamme gialle, l’azione è stata volta a tutela di imprese, commercianti, artigiani e, più in generale, degli operatori economici rispettosi delle regole che, proprio in questo periodo, sperano in un legittimo incremento degli affari.

850 gli equipaggi operativi messi in campo, sia in uniforme che in servizi in borghese, anche sulla base delle intese con il prefetto di Vicenza volte al mantenimento di elevati livelli di sicurezza, che hanno svolto oltre 800 interventi, particolarmente concentrati nelle località di montagna e nelle città d’arte, ma anche nel resto della provincia berica.

Tra i settori operativi rafforzati vi sono quelli tipicamente estivi, come la lotta all’abusivismo commerciale, all’evasione fiscale legata alle case-vacanze, alle truffe e alle irregolarità nella vendita di carburante, al “lavoro sommerso”, con particolare riguardo al settore del food e alla contraffazione, ai prodotti non sicuri e ai traffici di droga, in parte destinata a rifornire i punti di spaccio delle località di villeggiatura.

ABUSIVISMO COMMERCIALE

Sono stati eseguiti circa 450 controlli contro l’abusivismo commerciale e la corretta emissione dei documenti commerciali di vendita, soprattutto nei mercati rionali e comunali, le manifestazioni locali, le feste e sagre di paese, particolarmente affollate nel periodo estivo.

In due casi è stata, addirittura, constatata l’assenza del registratore di cassa telematico. Il primo riguarda un bar di Asiago, dove, peraltro, è stata constatata la presenza di quattro lavoratori irregolari, pari al 100% del personale impiegato. L’altra riguarda una azienda agricola vicentina. In quest’ultimo caso, il controllo è stato eseguito nel corso di uno dei tanti eventi estivi aperti al pubblico dedicati principalmente alla degustazione di vini e formaggi, dove, a fronte di vari pagamenti effettuati in contanti, non veniva rilasciato alcun documento fiscale agli avventori.

FENOMENO DELLE LOCAZIONI IN NERO

Sotto la lente d’ingrandimento delle fiamme gialle beriche sono finiti anche i proprietari di seconde e terze case per gli affitti nelle località di vacanza non dichiarati al fisco: delle decine di controlli svolti nel periodo estivo, 12 sono risultati irregolari. Massima attenzione, in particolare, nella zona dell’Altopiano dei Sette Comuni, dove è proseguita l’articolata attività di controllo volta al contrasto delle irregolarità in materia di locazioni turistiche soprattutto, a detta dei finanzieri, a difesa delle decine di onesti imprenditori del settore turistico spesso danneggiati da offerte alloggiative abusive oltre che a tutela delle risorse finanziarie dei diversi comuni del territorio utili per la corretta demoltiplicazione di servizi pubblici essenziali a cittadini e turisti.

Gli accertamenti ispettivi sono consistiti nel controllo del possesso dei titoli autorizzativi all’esercizio dell’attività, nell’avvenuta dichiarazione dei canoni di locazione percepiti in sede di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, nella corretta registrazione dei contratti di locazione, nell’incasso e nel successivo versamento della tassa di soggiorno e nel rispetto degli obblighi di rendicontazione statistica delle strutture ricettive extralberghiere previste dalla Legge Regionale Veneto n. 11/2013.

LAVORO SOMMERSO E IRREGOLARE

Nel comparto del lavoro nero e irregolare sono stati svolti circa 70 interventi che hanno consentito di individuare 113 lavoratori irregolari, di cui tre minori e 16 stranieri; circa una trentina i datori di lavoro verbalizzati per un importo complessivo di sanzioni amministrative proposte per circa 400 mila euro, oltre a 19 provvedimenti di sospensione dell’attività disposti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Vicenza.

In questo settore, per la prima volta, è stata avviata dal comando provinciale della guardia di finanza di Vicenza e i Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione delle Ulss 7 e 8 una forma di collaborazione strutturata che ha portato all’esecuzione di numerosi controlli in bar, ristoranti e locali notturni dell’intera provincia berica, finalizzati alla verifica del corretto adempimento degli obblighi vigenti, oltre che in materia di legislazione sul lavoro, anche in tema di rispetto della normativa di igiene degli alimenti.

In particolare, nel capoluogo berico sono stati eseguiti diversi interventi, che in due casi hanno portato all’elevazione di sanzioni in materia giuslavoristica nei confronti di due ristoranti. Nel primo locale è stata rilevata la presenza di una lavoratrice in nero, peraltro beneficiaria del reddito di cittadinanza, circostanza che ha portato all’irrogazione della prevista “maxi-sanzione”, oltre che alla segnalazione alla autorità della lavoratrice. Nel secondo locale è stata riscontrata la presenza di due lavoratori stranieri in nero, di cui uno minorenne seppur in età lavorativa, che ha portato all’irrogazione della “maxi-sanzione” maggiorata del 20% per l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Inoltre, rappresentando oltre il 10% del totale del personale impiegato, è stata richiesta e valutata positivamente dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza l’irrogazione del previsto un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sulla base dei rilievi formulati dai militari, il titolare di quest’ultimo ristorante ha regolarizzato la posizione dei lavoratori e ha versato una somma aggiuntiva per la revoca del predetto provvedimento di sospensione. In entrambi i casi, inoltre, il personale del S.I.A.N. dell’Ulss 8 Berica intervenuto con i finanzieri ha impartito prescrizioni di natura igienico-sanitaria il cui mancato adempimento è punito con una sanzione e la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Analoga attività di controllo è stata estesa anche nei confronti di un ristorante di Chiampo, facente capo a un soggetto di origine cinese. Nei locali della ditta controllata, i militari operanti hanno rilevato la presenza di tre lavoratori in nero, con conseguente irrogazione della prevista “maxi-sanzione” e segnalazione all’I.T.L. di Vicenza, per la sospensione dell’attività imprenditoriale. Inoltre, al titolare del locale è stato contestato il pagamento delle retribuzioni di due mensilità nei confronti di un lavoratore irregolare tramite contanti, in luogo dei metodi obbligatori di tracciabilità, condotta per la quale è prevista un’ulteriore sanzione amministrativa. Contestualmente, il personale del S.I.A.N. dell’Ulss Berica ha impartito diverse prescrizioni di natura igienico-sanitaria.

Altro intervento ad Asiago, nel corso del quale sono stati rilevati due lavoratori in nero, peraltro senza permesso di soggiorno (con contestuale richiesta all’I.T.L. della sospensione dell’attività imprenditoriale) impiegati da una azienda edile vicentina, e ad Arzignano dove le Fiamme Gialle sono intervenute in un locale di vendita di kebab, scoprendo quattro lavoratori totalmente in nero, di cui due risultati privi di permesso di soggiorno. Sono quindi scattate denunce e sanzioni amministrative per il titolare del punto ristoro.

Controlli anche nelle zone montane, nei confronti di rifugi e malghe, sia nell’Altopiano di Asiago che a Recoaro Terme. In particolare, sono stati eseguiti tre interventi, che hanno portato all’individuazione di quattro lavoratori in nero e 13 lavoratori irregolari. In un caso, gli accertamenti eseguiti dopo l’accesso, hanno consentito di rilevare che sette dipendenti avevano intrapreso, in passato, la propria opera senza essere stati formalmente assunti, lavorando, peraltro, in orari e giornate in misura nettamente superiore a quella certificata dalle buste paga, nonché percependo compensi con modalità non tracciabili. In tale ultimo caso è stato altresì proposta all’Ispettorato del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività imprenditoriale, poiché è stata accertata la presenza nel locale di personale impiegato in nero in misura superiore al 10% di quello regolarmente assunto.

Due Interventi, infine, anche nei confronti di feste e party organizzati senza autorizzazione. Il primo a Zugliano, un intervento eseguito in orario notturno presso un maneggio ha consentito di contestare la presenza un lavoratore sorpreso a prestare la propria opera in nero. Successivi accertamenti condotti dai militari hanno fatto emergere che quest’ultimo risultava percettore anche di reddito di cittadinanza. Il secondo a Montecchio Precalcino, dove è stata rilevata la programmazione di un evento danzante, pubblicizzato sui social network, ad ingresso libero, organizzato in un’area nella disponibilità di un’associazione dilettantistica formalmente dedita alla pesca. Nel corso dell’intervento è stato riscontrato che l’associazione sportiva forniva, oltre alla somministrazione di alimenti e bevande, anche un servizio di musica e intrattenimento ai soci ed ai non soci. Gli operanti, accertata l’assenza di qualsivoglia licenza di pubblica sicurezza e la prescritta certificazione di prevenzione incendi, necessari per la gestione di locali aperti al pubblico, hanno proceduto al sequestro preventivo d’iniziativa dell’area e del chiosco in uso alla predetta associazione, nonché alle segnalazioni di rito.

CONTROLLO PREZZI CARBURANTE

Sono stati intensificati anche i controlli dei prezzi dei carburanti praticati al pubblico al fine di contrastare irregolarità e scoraggiare eventuali manovre speculative sui prezzi praticati ai distributori stradali.

I controlli in parola si sono sostanziati, principalmente, attraverso la verifica degli obblighi relativi all’esposizione dei prezzi di vendita dei beni e all’effettuazione delle previste comunicazioni al Ministero dello sviluppo economico, con frequenti verifiche delle giacenze contabili e fisiche dei carburanti. Si tratta di iniziative a tutela dei consumatori che si inseriscono nel complesso degli interventi a tutela del mercato dei beni e servizi e delle attività di controllo economico del territorio, nell’ambito delle quali sono stati adottati strumenti investigativi maggiormente incisivi, anche sfruttando al massimo le segnalazioni che pervengono dai cittadini al numero di pubblica utilità 117.

Oltre 60 gli interventi che hanno interessato tutto il territorio della provincia, 14 dei quali hanno portato alla rilevazione di irregolarità con 17 contestazioni in materia di disciplina dei prezzi di carburante.

In un caso è stata addirittura accertata l’omessa iscrizione al portale “Osservaprezzi Carburanti del Mi.S.E., necessaria al fine di comunicare i prezzi praticati per ogni tipologia di carburante pubblicizzato.

CONTROLLI VALUTARI E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Come spiegano i finanzieri, la salvaguardia della circolazione dell’euro e, più in generale dei mezzi di pagamento, è una responsabilità che grava in modo preminente sul corpo. Nello specifico comparto sono stati sequestrati circa 400 mila euro in contanti, di presumibile provenienza illecita.

Inoltre, sulla scorta delle nuove misure di legge introdotte per l’attuazione del PNRR, che hanno anticipato al 30 giugno il termine a decorrere dal quale viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria per la mancata accettazione di pagamenti elettronici, sono state accertate cinque violazioni connesse al rifiuto, da parte degli esercenti, di ricevere pagamenti mediante POS.

I servizi in parola traggono origine dallo sviluppo di segnalazioni effettuate dai cittadini mediante il servizio di pubblica utilità “117”. A seguito della contestazione, si è proceduto alla trasmissione del rapporto, come previsto dall’art. 15 del D.L. n. 179/2012, al prefetto di Vicenza, autorità competente per l’irrogazione della sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, con l’esclusione della possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta.

Nell’ambito dei c.d. “traffici illeciti”, sono stati eseguiti oltre 80 interventi presso concerti, piazze, manifestazioni canore ed eventi estivi vari, che hanno portato al sequestro diversi quantitativi, grazie all’infallibile fiuto delle unità cinofile antidroga di Zack e Rey, di marijuana, hashish e cocaina, oltre ad armi da taglio e materiale vario per il confezionamento delle sostanze; sono state identificate centinaia di soggetti, 11 dei quali verbalizzati e quattro deferiti.

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