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Cronaca Romano d'Ezzelino

Coniugi massacrati dalla figlia, due mesi dopo l'aggressione muore anche il padre

In una casa di riposo di Camposampiero (Padova) dove si trovava in convalescenza è morto Giorgio Miatello, l'89enne che il 27 dicembre scorso venne aggredito dalla figlia fermata poi nel Bassanese

La strage di San Martino di Lupari si completa con un tragico epilogo. Come riporta Padovaoggi è morto il 28 febbraio Giorgio Miatello, 89 anni, che il giorno della resa dei conti riuscì a sopravvivere alle botte e ai colpi inferti dalla figlia Diletta. Dopo essere rimasto più giorni in prognosi riservata tra la vita e la morte in ospedale a Padova, aveva cominciato un periodo di recupero in una casa di riposo di Camposampiero. Negli ultimi giorni però il suo quadro fisico è precipitato fino a portarlo al decesso. Sul corpo dell'ottantanovenne verrà effettuata l'autopsia per capire se il decesso sia avvenuto per cause naturali o come conseguenze dell'aggressione del 27 dicembre scorso.

Cosa era successo

Il 27 dicembre scorso Diletta Miatello, ex agente della Polizia locale di Asolo, è entrata nell'abitazione di mamma e papà e si è accanita contro i loro corpi. A farne le spese è stato prima il padre colpito con inaudita ferocia con dei cocci di terracotta. Convinta di averlo ucciso la figlia ora in carcere è andata in camera da letto e ha completato l'opera contro la madre Maria Angela Sarto di 84 anni. Per quest'ultima non c'è stato nulla da fare. Dopo la strage è fuggita verso il Vicentino tentando di farla franca, ma nel tragitto ha commesso troppi errori e in poche ore gli investigatori dell'Arma l'hanno rintracciata a Romano d'Ezzelino e sottoposta a fermo di polizia giudiziaria. Già a fine serata del 27 dicembre per lei si sono aperte le porte del carcere di Montorio Veronese. 

Il movente

Con tutta probabilità, come emerso dalle prime battute Diletta Miatello aveva sempre e comunque una "sete" di denaro. Le richieste al padre era costanti. Con tutta probabilità un rifiuto di quest'ultimo le ha scatenato dentro una violenza che si è tramutata nel peggiore degli omicidi. Ora in carcere la donna è controllata giorno e notte per evitare che possa mettere in atto gesti di autolesionismo. Verrà sottoposta anche a perizia psichiatrica su volontà della Procura per capire se la donna di 51 anni che il 27 dicembre ha ucciso la madre e ridotto in fin di vita il padre sia in grado di intendere e volere.  

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