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Cronaca Stanga / Via Ludovico Lazzaro Zamenhof

Chiusura Custom, il titolare: «Accettiamo la decisione, ma urge confronto con le forze dell’ordine»

Andrea Gerard, proprietario del locale di via Zamenhof, spiega le difficoltà di un gestore di un locale notturno nell'evitare situazioni come quella dello scorso weekend

Ok la chiusura, ma dateci una mano. È questo il sunto delle parole di Andrea Gerard, titolare del Custom di via Zamenhof, nel commentare l’ordinanza che ha decretato la chiusura del locale per dieci giorni, in seguito a un brutale pestaggio avvenuto fuori dalla struttura nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 agosto.

«Accettiamo la decisione del questore – spiega Andrea Gerard -, ma allo stesso tempo chiediamo un tavolo di confronto, per capire come cercare evitare questo tipo di situazioni. È una cosa che avevamo già chiesto in via precauzionale qualche tempo fa, vedendo i nostri colleghi che chiudevano uno dietro l’altro. Noi vogliamo far capire di non essere degli sprovveduti, e abbiamo già cercato di porre un freno a queste situazioni, ad esempio non facendo entrare persone senza documenti o minorenni, o chiudendo prima. Inoltre, abbiamo aumentato le transenne e la sicurezza».

Precauzioni che però non sono bastate nell’evitare il pestaggio di venerdì sera. «Come abbiamo detto alle forze dell’ordine – prosegue Gerard -, il problema più grosso si verifica al momento della chiusura, quando bisogna mandare via la gente. Per questo avevamo chiesto una pattuglia in quell’orario, così che i ragazzi, vedendo le volanti, si mettano in macchina senza creare disagi. Quando è successo il fatto di venerdì scorso il locale era chiuso. I buttafuori stavano mandando via le persone dal parcheggio, quando uno di loro ha trovato il ragazzo a terra, in fondo alla via, e ha chiamato subito l’ambulanza e i carabinieri, che erano però occupati. Alla fine gli amici hanno deciso di prendersi la responsabilità di portare in ospedale il ragazzo, così che l’ambulanza, al suo arrivo, non ha trovato nessuno. I carabinieri, invece, non sono mai arrivati».

Una delle soluzioni per arginare il fenomeno, a detta di Gerard, è l’intensificare il rapporto con le forze dell’ordine. «Quando ha chiuso Villa Bonin - conclude -, il Custom è stata l’unica discoteca aperta nella zona. Non c’è stata alcuna telefonata della questura per chiederci, in via di precauzione, se avessimo bisogno un eventuale supporto. Ci siamo sentiti abbandonati: noi l’abbiamo gestita alla meglio, con mille persone del parcheggio, ma ci è stato suggerito di non chiamare la polizia, perché poi ci potevano dare l’Articolo Cento in quanto non in grado di gestire il flusso. È una follia, non è un atteggiamento collaborativo. Come io gioco di prevenzione, anche le forze dell’ordine dovrebbero aiutarci nell’evitare questo tipo di situazioni. Ora che il Custom è chiuso la gente si riverserà in Villa Bonin, che subirà inevitabilmente dei disagi».

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