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Cronaca Chiampo

Chiampo, dopo la raffica di furti, ronde con il tablet

Gli oltre 30 furti in pochi giorni hanno spinto gli abitanti dei piccoli centri della Valchiampo ad unirsi. Martedì sera la prima riunione per organizzare le pattuglie 2.0. Tablet e cellulari per filmare i malviventi

Dopo l'escalation di furti, 30 in pochi giorni, nelle zone di Chiampo, Altissimo, San Pietro Mussolino, i cittadini hanno deciso di dire basta organizzandosi in ronde di sorveglianza nei piccoli centri. Le chiamano Pattuglie 2.0, gruppi di sorveglianza formati da volontari appassionati di tecnologia, pronti a filmare i malviventi e inviare messaggi di allerta a proprietari e forze dell'ordine.

«Siamo stanchi di dover avere paura dei ladri, di svegliarci la notte con il cuore in gola ad ogni minimo rumore. Nel medioevo le campane chiamavano il popolo a raccolta quando si doveva combattere il nemico per salvare i figli e la casa, oggi usiamo Facebook e WhatsApp» hanno dichiarato al Giornale di Vicenza, durante la riunione che si è tenuta giovedì sera ad Altissimo nella sala sopra l'ufficio postale del paese a cui hanno partecipato un centinaio di persone.

Polizia e carabinieri, consapevoli della forte insicurezza percepita dalla cittadinanza, hanno intensificato i pattugliamenti nella zona, ma intanto le ronde avrebbero già ottenuto un prima vittoria: a San Pietro qualcuno pare sia riuscito a filmare i malviventi durante un tentativo di scasso. Non ancora chiari, però, i particolari della vicenda.

Sebbene l'iniziativa non sembri aver alcun carattere paramilitare, l'allerta degli amministratori della zona sta crescendo, preoccupati che la sorveglianza costituisca più un pericolo per i controllori che un vero deterrente ai furti. 

«Lasciate stare le ronde - ha dichiarato Matteo Macilotti primo cittadino di Chiampo -. Rischiano di intralciare, come già accaduto, l'operato dei carabinieri e di causare reati più gravi. Si diano piuttosto informazioni al 112 se si vedono comportamenti sospetti. Lasciamo fare alle forze dell´ordine che hanno moltiplicato i loro sforzi e con le quali siamo costantemente in contatto».

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