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Cronaca Asiago

Catastrofe in Veneto, Enpa: «Stop alla caccia»

L'ente scriva al governatore Zaia chiedendo la sospensione per il 2018/19 e una valutazione urgente sui danni alla fauna. Segnalati due episodi di bracconaggio

Solidarietà alle popolazioni del Veneto colpite da una delle peggiori catastrofi ambientali di sempre.

La esprime l’Ente Nazionale Protezione Animali con una lettera inviata dalla presidente Carla Rocchi, al presidente della Regione, Luca Zaia. Ed è proprio a Zaia che l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede, in considerazione della straordinarietà dell’evento, di chiudere definitivamente la stagione venatoria 2018/2019.

«Guardiamo con angoscia alle devastazioni subite dall’ambiente e dagli ecosistemi così importanti anche sotto il profilo di una economia “della natura”, cara a tanti italiani. Sono nel nostro cuore le immagini di milioni di alberi abbattuti – scrive Rocchi - è nel nostro cuore la certezza che quei cimiteri di alberi sono anche cimiteri di fauna e di biodiversità».

Bracconieri

Purtroppo, non tutti hanno mostrato la stessa sensibilità a queste immagini di devastazione, prosegue Rocchi. Non certo i bracconieri, che, incuranti dell’emergenza, hanno pensato di sfruttarla a loro “vantaggio” per infierire su animali sfiniti dalla distruzione degli habitat abituali e dei futuri siti di nidificazione. Nelle scorse ore Guardie Zoofile Enpa hanno scoperto due cacciatori di frodo che nel Padovano avevano ucciso due uccelli, tra cui un Marangone minore, appartenente a una specie particolarmente protetta. Pochi chilometri ad ovest, nel Veronese, Guardie di Enpa e di Earth hanno sorpreso un bracconiere mentre usava uno smartphone per richiamare uccelli e sparargli.

«Si deve fermare la caccia anche per dare un segnale forte e mettere un freno all’attività di questi criminali. E’ giunto il momento che i fucili tacciano; ora – aggiunge Annamaria Procacci, consigliera nazionale di Enpa nonché responsabile dell’Ufficio Fauna Selvatica dell’associazione – bisogna fare la conta dei danni, creando una task force ambientale che valuti e quantifichi l’entità del disastro. L’impatto che esso ha avuto sugli animali e sugli ecosistemi; in altre parole, sulla biodiversità di una regione in ginocchio».

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