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Cronaca Arsiero

Arrestato nomade vittima di Mattielli, Prima Noi: "Rubare è il loro lavoro"

Dura reazione del comitato Prima Noi alla notizia dell'arresto, avvenuto domenica sera, di uno dei due nomadi che vennero feriti da Ermes Mattielli e che per questo hanno diritto ad un risarcimento. "Si ribaltano i ruoli elevando i ladri a vittime e l'aggredito in aggressore"

La notizia dell'arresto per furto di uno dei due nomadi coinvolti nel caso Mattielli, sorpreso a rubare in una baita di Nogarole domenica sera, riapre le polemiche sulla sentenza di condanna del rigattiere di Arsiero. 

"Questi arresti rappresentano un ulteriore colpo al cuore- commenta Alex Cioni del comitato PrimaNoi - perchè la sentenza di cui ancora oggi si parla ha nei fatto ribaltato i ruoli elevando i ladri in vittime e l'aggredito in aggressore".

Per i rappresentanti del comitato, che nelle ultime settimane di vita erano stati particolarmente vicino a Mattielli, "la notizia non è nemmeno particolarmente sorprendente. L'altro nomade che ha diritto al risarcimento dopo essere stato ferito dal rigattiere era stato anch'esso pizzicato a rubare".

"Posso testimoniare per averlo sentito con le mie orecchie - spiega Cioni - di quanto il nomade si lamentasse per essere inabile al lavoro a causa del ferimento, il che lascia basiti visto che quando questi soggetti parlano di lavoro evidentemente non fanno riferimento ad un'onesta professione".

Per Alex Cioni quindi "non c'è molto da discutere e non ci dovrebbe nemmeno essere bisogno di perdere tempo in inutili chiacchiere": "Non sostengo la libertà di sparare indiscriminatamente, ma bisogna creare le condizioni affinché la legge tuteli concretamente la legittima difesa che deve essere sempre tale quando viene violata la proprietà privata".

Per spiegare meglio il concetto Alex Cioni porta un esempio calzante: "Se sono cardiopatico e voglio salire sulle montagne russe, so bene che posso rischiare un infarto lasciandoci le penne, lo stesso deve valere per i delinquenti perché la prima legittima difesa è di prendere coscienza del rischio cui si può incorrere in conseguenza ad un'azione. Se entro in casa di qualcuno per commettere dei reati devo sapere che posso uscirne accoppato. Casus belli come quelli accaduti al povero Ermes o al tabaccaio padovano non devono più accadere in uno Stato di diritto nel quale si determina in modo incontrovertibile e chiaro il ruolo della vittima e dell'aggressore".

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