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Cronaca

Caso Ellero, il Gip trentino respinge l'archiviazione delle denunce

Per la vicenda di «malasanità e mala giustizia» lamentata dal penalista vicentino il filone d'inchiesta sulle responsabilità dei magistrati berici arriva un novo capitolo. Nella città del Concilio il Pm Benelli avrà tre mesi per completare le indagini supplementari ordinate dalla dottoressa Miori

Le denunce contro un gruppo di magistrati per un caso «di malasanità coperto da uno di mala giustizia» presentate dal penalista vicentino Renato Ellero non vanno archiviate. Anzi, la procura di Trento, competente per territorio per i procedimenti a carico dei magistrati della città palladiana, ha altri tre mesi per completare le indagini. Lo ha stabilito il 4 ottobre, con una decisone che sta facendo molto discutere l'ambiente giudiziario, il Gip trentino Claudia Miori. Il provvedimento è giunto ieri 8 ottobre sul tavolo del sostituto procuratore della città del Concilio Giovanni Benelli, titolare «del fascicolo 4509/20 Rgnr».

Delle doglianze di Ellero (il quale da anni parla di un caso «di malasanità e malagiustizia» da lui patito) avevano dato notizia a più riprese i media veneti. Il penalista berico di origini veneziane, già docente di diritto all'Università di Padova, da tempo infatti punta l'indice contro l'ospedale San Bortolo di Vicenza, che nel 2015, «sbagliando una diagnosi e la relativa cura», lo avrebbe reso emiplegico ovvero paralizzato per metà. La condotta del personale sanitario, stando ancora all'accusa gravissima del professor Ellero sarebbe stata per di più coperta da un pezzo della magistratura berica.

I NOMI
Di qui le denunce anche contro le toghe di Borgo Berga. La vicenda tra archiviazioni e riaperture clamorose si era letteralmente avvitata sino a quando il 18 maggio sul tavolo del Gip trentino Miori arrivò, vergata dal pubblico ministero, la richiesta di archiviazione delle accuse a carico dei magistrati vicentini coinvolti nell'inchiesta. Si tratta dell'allora procuratore della repubblica Antonino Cappelleri, oggi capo a Padova; del pubblico ministero Orietta Canova; del pubblico ministero Giovanni Parolin; del pubblico ministero Hans Roderich Blattner; del pubblico ministero Claudia Brunino e del Gip Massimo Gerace il quale oggi è in pensione: si tratta di alcuni tra i magistrati più noti a Borgo Berga. Agli indagati, che professano con forza la bontà della loro condotta e la estraneità ad ogni addebito, veniva contestato l'abuso d'ufficio grave. Ellero però col su legale Francesco Delaini del foro veronese si oppose alla archiviazione. 

LE NOVITÀ
Durante l'udienza del 18 maggio la dottoressa Miori, vista la complessità e la delicatezza della vicenda, si prese del tempo per valutare le accuse nonché la richiesta di archiviazione fissando al 28 settembre una nuova udienza. Pochi giorni dopo, il 4 ottobre la stessa dottoressa, respingendo de facto la richiesta di archiviazione del Pm Benelli, gli ha imposto un supplemento di indagine, fissando un tempo massimo di tre mesi. La richiesta è finita ieri sul tavolo del pubblico ministero. Si tratta per vero di un pronunciamento non troppo frequente, che sta già facendo discutere fra corridoi di Borgo Berga. Un provvedimento dal quale in qualche modo si percepisce che la Miori, abbia chiesto un maggiore sforzo investigativo alla pubblica accusa, al fine di avere più chiaro il quadro generale della situazione.

LE CONDOTTE NEL MIRINO
Nella sua prolusione, in cui la Miori menziona e rilegge il contenuto delle denunce di Ellero, lo stesso Gip rimarca come vada considerato il fatto che «... nella denuncia qui pervenuta nel luglio 2020 il denunciante... lamentava in particolare... la condotta iniziale del procuratore Cappelleri... il quale dolosamente...» aveva trasmesso una denuncia «a Trento». Il riferimento è alle segnalazioni che riguardavano anche il personale dell'ospedale di Vicenza ossia della «... Stroke unit di Vicenza» nonché «gli elaborati peritali in sede penale e civile» che invece sarebbero dovuti essere di competenza per l'appunto della procura vicentina.

Nel novembre del 2019 la Canova invece, stando sempre all'accusa, non avrebbe provveduto alla «iscrizione dei denunciati ed aveva dopo Natale trasmesso il fascicolo al sostituto procuratore Brunino... la quale a sua volta non aveva iscritto i denunciati» nell'apposito registro. Appresso si legge di denunce «mai registrate presso la procura di Vicenza».

Sempre il Gip ricorda le accuse mosse a Parolin e Grace quando si parla di «illiceità» in capo ai due «i quali avrebbero dovuto affrontare tali denunce... come la denuncia formulata nei confronti dei periti Paolo Bovi e Franco Tagliaro, medici in Verona, accusati apertamente di malafede ed errori voluti». Appresso si menzionano le accuse rivolte a Blattner allorquando si fa riferimento a una denuncia presentata da Chiara Muti (uno dei legali di Ellero) e registrata nel 2017. La denuncia era di competenza dello stesso Blattner il quale però «non aveva fatto nulla per due anni e poi l'aveva trasmessa alla procura di Trento senza che ve ne fosse ragione, palesemente in malafede».

LA STROKE UNIT DEL SAN BORTOLO SULLA GRATICOLA
Ad ogni modo il Gip, dopo aver elencato e riletto le doglianze del professor Ellero, mette nero su bianco due richieste molto precise nei confronti del pm Benelli: l'obiettivo finale è quello di avere un quadro più chiaro sia a beneficio dell'accusa, sia a beneficio delle difese, sia a beneficio della parte offesa. Più nel dettaglio il Gip chiede se «sia individuabile una denuncia sporta dall'avvocato Muti... che registrata a fine 2017, di competenza del pm Blattner... sarebbe stata trasmessa alla procura di Trento... inerendo fatti di falso materiale compiuti dal personale della Stroke unit di Vicenza». Proprio la Stroke unit presso il San Bortolo fu il reparto che a dire di Ellero avrebbe commesso una serie di errori imperdonabili che avrebbero portato il noto penalista «alla emiplegia». Per questo aspetto specifico peraltro Ellero da anni, «senza risposta» chiede ai vertici della Regione Veneto di avviare «una approfondita inchiesta amministrativa» che vagli eventuali responsabilità «visto che la sanità dipende appunto dalla Regione»

In secundis Miori chiede a Benelli di indagare «in ordine a quale sia stato l'esito della ritrasmissione alla procura della repubblica di Vicenza» di una denuncia «del 3 ottobre 2019 e del relativo fascicolo in originale concernente le accuse avverso il personale sanitario ed i periti». Benelli ora ha tre mesi per completare il suo lavoro. Poi, potrebbe arrivare il pronunciamento definitivo di Miori: la quale potrebbe archiviare la posizione di uno o più indagati, come potrebbe decidere il rinvio a giudizio di uno o più indagati. Nell'agosto 2021 peraltro, in una lunga intervista rilasciata a Lineanews.it, fu lo stesso Ellero a ricordare come fosse stato il nuovo procuratore berico Lino Bruno a ordinare l'incriminazione coatta di due periti chiamati in causa dal penalista di natali veneziani. In quella occasione Ellero sparò a zero contro un pezzo della magistratura vicentina spiegando che mai avrebbe interrotto la sua battaglia.

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