Giornalisti: approvata la "Carta di Firenze", ci sono anche i vicentini
Una delegazione di freelance vicentini ha partecipato ai lavori dell'assemblea nazionale dell'Ordine dei giornalisti, che a Firenze hanno scritto la "Carta" che dice stop al lavoro precario
Due giornate intense di lavoro e discussione, culminate nell'approvazione della “Carta di Firenze”, documento contro il precariato dei giornalisti che dovrà ora essere approvato dall'Ordine dei giornalisti, l'organo di autoregolamentazione della categoria. C'erano anche quattro freelance vicentini venerdì 7 e sabato 8 ottobre a Firenze, al teatro Odeon dove è andata in scena la prima assemblea nazionale che ha posto al centro della discussione una realtà drammatica: la precarietà dilagante di migliaia di giornalisti che lavorano tutti i giorni per quotidiani, riviste, tv e radio, ma non hanno contratto, o se lo hanno è uno dei mille contratti “atipici” che consentono di fatto la reperibilità 24 ore su 24 del giornalista in cambio di un pagamento “a cottimo”, tariffe basse e nessun diritto in fatto di malattia, maternità, ferie, rimborsi spese, assicurazione. Venerdì un centinaio di giornalisti hanno dato vita a un presidio in piazza della Signoria, sotto le finestre del Comune, e una delegazione ha incontrato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Una trentina di giornalisti veneti, accorsi in pullman da Padova alla città toscana nella mattinata di venerdì, hanno portato all'Odeon l'esperienza di Re:fusi, il coordinamento dei freelance veneti nato nel maggio del 2009, in collaborazione con il sindacato giornalisti. Come ha già raccontato VicenzaToday in un'inchiesta esclusiva di qualche giorno fa, le tariffe applicate nella provincia di Vicenza non vanno oltre i 25 euro lordi per un articolo, al massimo. Ma molti “pezzi” vengono retribuiti solo 4 euro o anche meno, e la certezza della pubblicazione non esiste. La “Carta di Firenze” ora pone alcuni paletti, fra cui l'impegno verso il pagamento degli articoli scritti ma non pubblicati, il divieto del lavoro in redazione dei pensionati, tariffe dignitose. Gli iscritti all'Ordine che non rispetteranno queste condizioni potranno essere sanzionati dall'Ordine stesso. In apertura dei lavori è stato letto un messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha posto l'accento “sui problemi e sui motivi di preoccupazione che travagliano la delicata professione giornalistica, indicando proprio il malessere e l’assillo del precariato tra i punti più critici”.