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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Sovizzo

Cacciatori fuori controllo sparano a un'asina e verso una struttura residenziale, gli ospiti costretti a fuggire

Il povero animale era utilizzato nel centro per terapie. Il criminale, vestito da militare, è fuggito subito dopo e ha utilizzato un'arma a canna liscia non identificabile

Una storia di ordinaria follia - se non di idiozia criminale - e di diprezzo totale non solo verso la natura ma anche nei confronti degli esseri umani e, come aggravante, di quelli più indifesi. Dei cacciatori fuori controllo hanno sparato a un'asina che si trovava nel recinto di una struttura riabilitativa dove vivono 18 ospiti, i quali sono stati costretti a fuggire all'interno dell'abitato perché gli operatori hanno temuto per la loro vita.  Il fatto è datato il 3 di novembre, ma solo ora si è dato notizia per dare spazio alle indagini.

Quel giorno, tardo pomeriggio, la temperatura era gradevole e gli ospiti della struttura che si trova a Montemezzo di Sovizzo stavano tranquilli all’esterno; con loro tre amici a quattro zampe, un'asinella e due giovani maschi in un recinto attiguo al centro. Poco prima delle 17 scatta il finimondo alcuni colpi di fucile sparati a distanza ravvicinata fanno piovere pallini nella struttura e nella testa agli ospiti, costretti a rientrare. Quasi contemporaneamente vengono sparati altri colpi di fucile. E uno colpisce l’asina. Il povero animale, utilizzato nel centro per terapie, comincia a correre come impazzito urlando, rompe la recinzione e solo dopo più di mezz’ora viene recuperato da parte dei responsabili della struttura. I pallini avevano colpito il muso dell’asinella ma fortunatamente non gli occhi, per cui il veterinario ha sentenziato che non c'era di che preoccuparsi.

Ma chi ha sparato? Unico appiglio per le guardie Enpa, intervenute prontamente sul posto, il colore e la morfologia di un cane da caccia notato dagli ospiti prima dei colpi di fucile, il quale è stato rintracciato con il proprietario che perç, dagli ultimi risvolti, potrebbe essere estraneo ai fatti. Il colpo è stato sparato da un’arma a canna liscia che utilizza munizione spezzata e non lascia traccia, per cui la possibilità di indagare in quel settore, per le guardie zoofile, è praticamente nulla. Il responsabile,  vista la mal parata, è fuggito dopo essere stato notato con un abbigliamento da militare con tanto di berrett.

"Non è in nessun modo identificabile e la fa sempre franca, un comportamento vigliacco che non fa onore a nessuno, nemmeno naturalmente agli altri cacciatori che sono a conoscenza dei fatti ma tengono rigorosamente le bocche cucite - commenta Renzo Rizzi del nucleo guardie zoofile di Vicenza - credo che il Sindaco Paolo Garbin, potrebbe intervenire almeno creando una zona protetta intorno alla struttura, non farebbe che il suo dovere è nelle sue facoltà essendo il responsabile della sicurezza della sua collettività, servirebbe anche per dare un segnale a quei cittadini “con la fedina penale perfettamente pulita” che si comportano sfrontatamente in quel modo contando sull’impunità".

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