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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Bertesina / Strada di Bertesina

Cacciatore di frodo recidivo incastrato dalle Guardie zoofile: denuncia "pesante"

Nei guai un vicentino di Costabissara già fermato in passato per i medesimi reati

Le indagini sono partite dalla sparizione di quattro gatti, nei mesi in cui si pratica la caccia. I padroni di questi felini hanno nutrito sin da subito il sospetto che a monte di questa sparizione ci fossero dei cacciatori da capanno disturbati dai gatti che magari si avvicinano pericolosamente ai loro uccelli da richiamo.

Ecco che le Guardia Enpa, che domenica 31 ottobre, hanno effettuato un appostamento per verificare il comportamento degli occupanti del capanno da caccia. "I richiami posizionati bene in vista ad un’altezza di circa un metro e mezzo da terra potevano certamente attirare l’interesse dei mici a spasso - spiega l'ispettore regionale Guardie zoofile Renzo Rizzi - Dieci minuti dopo una fucilata sparata da un un fucile di piccolo calibro, nessun gatto in giro, in compenso un comportamento sospetto dell’occupante del capanno, che uscito si è avvicianato con circospezione alle piante sfruttate per l’appoggio dei migratori e, guardandosi intorrno ha raccolto qualcosa da terra e metteva in tasca e rientrando poi al capanno.

Appena dopo il solito “cacciatore” esce si porta sotto gli alberi ma la Guardia interviene nel momento del recupero dell’animale abbattuto, si trattava di una femmina di fringuello (fringilla coelebs) specie di piccole dimensioni che nessuna legge autorizza ad uccidere, protetta anche dalla convenzione di Berna.

Le Guardie hanno quindi scoperto che il cacciatore che raccoglieva gli uccelli abbattuti era solo vestito in quel modo non avendo l’autorizzazione a praticare questa attività, faceva esclusivamente il raccoglitore e l’occultatore degli uccelli abbattuti; a precisa richiesta delle Guardie sono usciti altri due uccellini, un fringuello e una peppola (fringilla montifringilla), nascosti sotto una tavola sotto i piedi del cacciatore.

Una delle Guardie ha notato che a terra tra gli uccelli abbattuti “regolarmente” c’è un tordo bottaccio che tentava di alzarsi trascinandosi con le ali, gambe spezzate e testa impallinata.

Al cacciatore, L.A. di Costabissara, già pizzicato in passato da altri corpi di polizia, sono stati contestati una serie di reati: l’uccisione di animale, il danno a un patrimonio indisponibile dello stato e il fatto di non essersi preoccupato di finire l’animale una volta abbattuto. Nella denuncia è stato inserito anche il “raccoglitore” a titolo di concorso.

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