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Cronaca Malo

Dai lettori, Grig: "Si demoliscano le altane per la caccia"

Riceviamo una lettera riassuntiva sulla situazione di "abusivismo edilizio", denunciata dal Gruppo di intervento giuridico e confermata dai comuni interessati

La lettera che ci ha inviato Stefano Delpieri, del Gruppo di Intervento Giuridico

Anche il Comune di Monte di Malo, così come i vicini Castelgomberto e Malo, ha comunicato (nota Ufficio tecnico n. 5312 del 12 settembre 2011) che in favore delle postazioni venatorie permanenti nelle località Cima e Contrada Mondini segnalate dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus con richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni interventi (20 agosto 2011) “non risulta rilasciato alcun atto autorizzatorio di natura edilizio/ambientale”.

Pertanto il Comune ha provveduto a richiedere specifiche verifiche alla Provincia di Vicenza (nota n. 5278 dell’8 settembre 2010) e al Consorzio di Polizia locale dell’Alto Vicentino (nota n. 5276 dell’8 settembre 2010). Ormai sono numerose le postazioni venatorie dal sapore bellico riscontrate in queste settimane dagli attivisti locali della Lega per l’Abolizione della Caccia e del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sui colli del Vicentino, nei territori comunali di Malo, Castelgomberto e Monte di Malo.

In tutti i casi sono state inoltrate dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus specifiche richieste di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni interventi per verificare la sussistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative ((urbanistico-edilizie, paesaggistiche, ecc.) per strutture che si presentano munite del carattere della permanenza. Interessati, oltre ai Comuni territorialmente competenti, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Verona, i Carabinieri del G.T.A. di Treviso, il Corpo forestale dello Stato e – per gli eventuali aspetti di competenza – la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza. Altane in legno e metallo, alte parecchi metri, baracche divenute veri e propri bunker con tanto di feritoie e recinzioni realizzate nei boschi del vicentino.

Quasi linee fortificate permanenti, da dove cacciatori con buona scorta di munizioni sparano a chi ha la malcapitata idea di svolazzare a tiro. Simile la situazione di Lumezzane (BS), dove il bunker di caccia talvolta sembra un accessorio da giardino delle ville immerse nei boschi. Sono, quindi, giunti i primi riscontri relativi alle verifiche svolte dalle amministrazioni pubbliche. Il Responsabile del Servizio edilizia e urbanistica del Comune di Malo (VI) ha risposto (nota n. 17317 del 10 agosto 2011) all’esposto del 4 luglio 2011 relativamente alle altane di caccia e ai bunker del Monte Pian che per tali strutture non risultano mai presentate istanze di autorizzazione, “né risulta siano mai state rilasciate autorizzazioni edilizie o ambientali siano esse temporanee o permanenti”, rimanendo in attesa degli esiti finali degli accertamenti della Polizia locale per le valutazioni definitive.


Il Responsabile del Settore tecnico (4°) del Comune di Castelgomberto (VI) ha risposto (nota n. 8875 del 5 agosto 2011) all’esposto del 13 luglio 2011 riguardo alle altane di caccia in Contrada Carletti e in località Canton che le “opere … segnalate non risultano essere oggetto di alcun provvedimento autorizzativo in materia edilizia … pertanto necessita l’adozione dei provvedimenti” relativi agli abusi edilizi “anche in considerazione della presenza di vincolo di cui al D. Lgs. n. 42/2004” (vincolo paesaggistico). Ora ulteriori conferme da parte del Comune di Monte di Malo. Emerge, quindi, una situazione di abusivismo edilizio a fini venatori, meritevole dei necessari provvedimenti di legge concernenti demolizione e ripristino ambientale nei confronti di queste linee Maginot ben poco virtuose.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus Stefano Deliperi

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