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Cronaca

Caccia ai "fantasmi": arrestati 5 ricercati

Operazione di intelligence della squadra mobile di Vicenza che nel giro di un mese ha fatto scattare le manette ai polsi di malviventi da tempo irreperibili

Questa volta il "colpo", l'ha fatto la squadra mobile di Vicenza. Dal 20 giugno al 20 luglio gli uomini della questura coordinati dal dirigente Davide Corazzini hanno fatto scattare le manette ai polsi di cinque pluripregiudicati che da tempo erano spariti dalla circolazione. Condannati per reati che vanno dallo spaccio alla rapina e fino alla violenza famigliare i malviventi ora sconteranno la loro pena in carcere a Vicenza. Uno si era nascosto all'albergo cittadino; un altro pensava di farla franca rannicchiandosi sotto alla scrivania del suo ufficio all'arrivo degli agenti; un altro ancora, forse il più pericoloso perché autore di una rapina ai danni di un'anziana, è stato rintracciato dopo tre anni di indagini. Era in un campo nomadi a Roma. Ecco la lista degli arresti dei "fantasmi" avvenuta nelle ultime settimane. 

Marius Ciobanu, rumeno 33enne senza fissa dimora, il 20 giugno è stato scovato dagli agenti in un appartamento di un amico a Quinto Vicentino. Autore di numerosi furti - dal carburante al materiale edile fino alle razzie in appartamento e nei cortili privati - dovrà scontare 2 anni e 7 mesi di carcere. 

Eghosa Osabuohien, 55enne nigeriano si nascondeva invece in una casa in viale Della Pace ospite di alcuni connazionali. Il suo ordine di carcerazione è stato emesso il 20 maggio mentre l'arresto è avvenuto pochi giorni dopo da quello del rumeno.  Osabuohien, titolare di un permesso di soggiorno regolare, è noto come spacciatore. Dovrà scontare 3 anni di detenzione.  

Joussef Tahiri, 40enne marocchino aveva fatto perdere le sue tracce nel 2013, cioè da quando era evaso dai domiciliari a Villaverla. Pluripregiudicato  per i reati di spaccio, furto e lesioni, è stato condannato a 7 mesi di carcere. L'attività investigativa della polizia ha permesso il suo arresto il 5 luglio. Tahiri si nascondeva all'albergo cittadino dove è stato trovato.

L'italiano 50enne Stefano Cremonese, nato a Noventa Vicentina, sembrava aspettarsi la visita della squadra mobile. Il 19 luglio gli agenti lo hanno prelevato a Campiglia dei Berici dove è residente e dove si trova la sua azienda agricola. I poliziotti non lo hanno trovato subito: la porta del suo ufficio era aperta e di lui nessuna traccia fino a che non l'hanno notato nascosto sotto alla scrivania e sono scattate le manette. Dovrà scontare 5 anni e sei mesi di carcere. Tra i suoi precedenti, il fatto di essere stato trovato, nel 2012, in possesso di un fucile con la matricola abrasa e i reati di maltrattamenti alla compagna e di spaccio.

Riccardo Lazic, nato a Chieti nel 1975 è stato infine un osso duro. Per lui sono scattate le manette con un'ordinanza di carcerazione cautelare. La sua ricerca è durata ben 3 anni. Lazic è considerato responsabile di una rapina - avvenuta il  22 ottobre 2017 e effettuata con due complici già presi - ai danni di un'anziana che è rimasta ferita durante l'assalto dei criminali. L'operazione è stata condotta dalla squadra mobile di Vicenza assieme ai carabinieri di Roma. L'uomo è stato rintracciato in un campo nomadi di Centocelle: viveva all'interno di un container. 

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