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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Brendola

Brendola, tanti auguri a Emma Menon, l'ultima "lavandara" compie 100 anni

Grandi festeggiamenti a Brendola per i cento anni della signora Emma Menon, la lavandaia conosciuta da tutti in paese. Gli auguri del sindaco Renato Ceron: "La sua vita è una lezione di storia da tramandare alle nostre nuove generazioni"

Qualche anno fa, alla festa per il suo 95esimo compleanno, Emma Menon era già lì che s’immaginava come sarebbe stato tagliare il traguardo della tripla cifra. Questa donna tutta d’un pezzo, e con il sorriso sempre sulle labbra e nel cuore, non aveva infatti il minimo dubbio: doveva assolutamente essere un grande momento da festeggiare assieme al suo paese.

E il gran giorno è arrivato: Emma, nata a San Valentino di Brendola l’8 febbraio del 1916, ha ufficialmente potuto spegnere le 100 candeline. E siccome non ha potuto farlo nel suo paese - da qualche anno è infatti ospite della casa di riposo San Giuseppe di Orgiano - il paese allora ha deciso di andare da lei. Ieri pomeriggio una piccola comitiva di anziani brendolani, capeggiati dalla responsabile Maria Castegnero, e altri cittadini accompagnati dal sindaco Renato Ceron è infatti partita da Brendola alla volta di Orgiano, per portare a Emma gli auguri di tutta la comunità. Per tutti infatti Emma Menon rappresenta un piccolo grande pezzo della storia e della tradizione locale: cresciuta nella campagna all’ombra dei colli berici, ha passato la sua intera esistenza a servizio della famiglia, alternando il lavoro nei campi a quello domestico, tra fratelli e sorelle da allevare e le faccende della vita quotidiana. Per tutti ancora oggi era in particolare “la lavandaia”: a lei infatti la famiglia aveva affidato il compito del lavaggio dei panni, che con grande passione e impegno svolgeva ogni giorno nel “lavandaro” di San Valentino, vicino casa.

“Tutte le contrade di Brendola - ricorda il sindaco Renato Ceron - un tempo ne avevano uno. Quello di Emma era sempre in ordine, e perfettamente funzionale. Lo gestiva con la massima organizzazione, e ha continuato a usarlo fino a una decina d’anni fa” Oggi il “lavandaro” di Emma è stato rimesso a nuovo, a ricordo di una pratica perduta con l’avvento della modernità, ma che rimane nella memoria delle antiche tradizioni del nostro territorio, e di cui la giovane centenaria Emma è ancora testimonianza vivente. 

“La sua vita - continua il sindaco Ceron - è una lezione di storia da tramandare alle nostre nuove generazioni. Una comunità cresce solo nella misura in cui gli anziani hanno qualcosa da tramandare ai giovani, anche perchè, come diceva Cicerone, un popolo senza memoria del passato è un popolo che rimarrà sempre bambino"

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