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Cronaca Longare

Indagano su gatti scomparsi e scovano un bracconiere

"Caccia" fortunata e a sorpresa per per le guardie zoofile dell'Enpa, a Lumignano di Longare

Succede nel Vicentino a Lumignano di Longare, durante delle indagini per la sparizione di alcuni gatti di proprietà, le Guardie Zoofile dell'Ente Nazionale Protezione Animali, intercettano un bracconiere che in casa deteneva illegalmente un numero considerevole di uccelli appartenenti a specie particolarmente protette; il soggetto non ha saputo dare spiegazioni plausibili in merito al fatto e tantomeno alle condizioni totalmente inadeguate dove venivano detenuti i poveri animali.

E' qundi scattata la chiamata ai Guardiacaccia della Provincia, che in mezz'ora arrivavano sul posto per compiere le indagini e il sequestro penale, il P.M. Dottoressa Serena Chimichi convalidava il sequestro. 

Nel dettaglio

I fatti risalgono a domenica 27 gennaio. Una pattuglia di tre Guardie Zoofile sta indagando per dare risposte ad alcuni residenti di Lumignano, ai quali, in meno di due settimane, sono spariti, letteralmente volatilizzati, ben quattro gatti, animali d'affezione che vivevano in casa, sentite le testimonianze dei proprietari.

Le Guardie iniziano le indagini serrate in primis sui sospetti, è in questo frangente che, giunti a casa del sessantenne, trovano nel garage ben quattordici uccelli vivi di provenienza illecita. Gli animali, erano privi di documenti, senza anello ( la targa degli uccelli che ne certifica la provenienza ) e ancora più grave una buona parte di essi di specie minacciate, quindi particolarmente protette. Uccelli che inseriti nel mercato nero valgono una piccola fortuna.

Le Guardie hanno catalogato, quattro Lucherini (spinus spinus), un pettirosso ( erithacus rubercula), una cincia mora ( periparus ater ), due passere scopaiole ( prunella modularis), quattro fringuelli ( fringilla coelebs), un merlo ( turdus merola), un tordo bottaccio (turdus philomelos). Gli animali erano detenuti nelle gabbiette che servono ai cacciatori per portare gli uccelli da richiamo nei luoghi di caccia, per cui in spazi talmente angusti che non possono nemmeno aprire le ali. Inoltre gli animali si trovavano praticamente "tumulati" in un armadio a parete con le antine chiuse che permettevano il passaggio dell'aria e di un minimo di luce che arrivava dalla finestrella ricavata nella porta di accesso al garage, che faceva parte integrante del basculante in metallo.

Senza zampe, costretta a strisciare

Le gabbiette all'interno dell'armadio erano in doppia fila, nella fila interna, praticamente al buio, è stata rinvenuta una passera scopaiola in estrema difficoltà: era mutilata ad entrambe le zampe, praticamente incapace di alzarsi in piedi, costretta a strisciare per muoversi, aveva il becco cresciuto a dismisura, la parte sopra era praticamente il doppio del normale, questo gli creava estrema difficoltà nell'alimentarsi, non si riesce a capire come sia stato possibile sia sopravvissuta per oltre due anni in quelle condizioni.

Per agevolarla il bracconiere non aveva fatto nulla, aveva lasciato la gabbietta con le dotazioni standard, sia per la mangiatoia che per l'abbeveratoio, per cui è ipotizzabile che per alimentarsi, oltre a strisciare, si spingesse con le ali a mo' di braccia,  visto che erano completamente deteriorate.

Le accuse

Ora il bracconiere oltre a rispondere per i reati penali previsti dalla legge 157/92 volgarmente detta "legge sulla caccia" dovrà difendersi dai più gravi reati previsti dal codice penale segnalati alla Procura della Repubblica dalle Guardie Zoofile, 727cpp "detenzione in condizioni incompatibili con la propria natura" come ha sentenziato un Giudice di Cassazione, "niente è incompatibile con la propria natura come rendere impossibile il volo a un uccello" e 544 TER maltrattamento di animali.

Il Capo Nucleo delle Guardie ENPA Renzo Rizzi

“Purtroppo è noto che nella zona agisce un nucleo di bracconieri questi animali vengono catturati ceduti ai soliti grossisti senza scrupoli, che tramite l'inserimento del solito anello taroccato e di documenti fasulli costruiscono una nuova identità a questi poveri animali, i quali, abituati alle grandi migrazioni di migliaia di chilometri dovranno vivere il resto della loro vita all'interno di una prigione più piccola di un foglio di carta".

“Questi animali a seconda delle specie potranno finire nelle mani dei cacciatori per essere usati come richiami, ma anche nel mercato parallelo dei collezionisti ornamentali, ai quali vanno le specie protette”.

“Stiamo parlando di numeri importanti circa cinquantamila uccelli, con un valore stimato di 3/4 milioni di euro annuo solo nel Vicentino... un mercato paragonabile solo a quello della droga”. “Ora speriamo nelle indagini dei Poliziotti Provinciali per fare luce sui fiancheggiatori di Lumignano”.

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