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Sabato, 20 Aprile 2024
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Bomba day: Vicenza è ufficialmente in stato di emergenza

Sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì è stato pubblicata la delibera del Consiglio dei ministri, che comporta l'adozione di specifiche misure di sicurezza

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 21 marzo la delibera del Consiglio dei Ministri con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio della provincia di Vicenza, in conseguenza del ritrovamento di un ordigno bellico inesploso nell’area dell’ex aeroporto militare di Vicenza «Dal Molin». Lo riferisce il sito della Regione Veneto. 

BOMBA DAY A VICENZA IL 25 APRILE

Il provvedimento dà seguito alla specifica richiesta della Regione dell’11 dicembre scorso e alla successiva nota regionale del 20 febbraio relativa al “Piano Operativo di Evacuazione per disinnesco ordigno bellico”. All’attuazione, si provvederà ora con ordinanze emanate dal Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, acquisita l’intesa della Regione.

La bomba è stata ritrovata il 28 ottobre 2013, nell’ambito di una bonifica sistematica dell’area dell’ex aeroporto militare antistante la base militare statunitense. Si tratta di una bomba di aereo inesplosa da 4.000 libbre, caricata con 1.800 Kg di esplosivo e dotata di tre spolette di cui due armate.

Le autorità militari hanno evidenziato che l’ordigno deve essere necessariamente disinnescato sul luogo di ritrovamento e un’eventuale deflagrazione avrebbe effetti devastanti sugli edifici ubicati in un raggio di 4.000 metri in linea d’aria. Il raggio potrebbe essere ridotto a 2.500 metri se venissero effettuate opere di contenimento ma anche in questo caso resterebbero coinvolte abitazioni dei comuni di Vicenza, Costabissara e Caldogno, nonché il presidio ospedaliero principale del territorio vicentino ed altre strutture sensibili e strategiche, oltre alla base militare statunitense.

Di qui la necessità di dichiarare lo stato di emergenza per le operazioni di disinnesco, che comportano l’adozione di notevoli misure di sicurezza, fra le quali l’evacuazione delle aree cittadine interessate, nonché dell’ospedale, delle caserme e delle strutture di accoglienza, oltre alla sospensione dei servizi essenziali e della circolazione sulla viabilità. Il Consiglio dei Ministri ha previsto una spesa massima di 1 milione e 400mila euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

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