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Cronaca

Bologna, speleologa bloccata per ore in una grotta: "Ho pensato di non farcela"

Dopo otto ore da incubo, la speleologa vicentina Giulia Ginato è stata tratta in salvo dai soccorritori. Durante un'escursione nella Grotta del Partigiano a Bologna è stata colpita da un masso, rimanendo bloccata a 30 metri di profondità

Brutta avventura per la speleologa vicentina Giulia Ginato, rimasta bloccata per otto ore all'interno della Grotta del Patigiano nel Parco dei Gessi a San Lazzaro, Bologna.

Durante un'escursione di routine, la donna, residente a Bologna, è stata sorpresa dal crollo di un masso che l'ha colpita sulla schiena, fortunatamente solo di striscio. Con lei c'erano altri tre compagni speleologi, che hanno imediatamente dato l'allarme. Giulia ha rischiato molto: "Ho pensato di non farcela, di morire, o comunque, ho creduto che avrei riportato danni permanenti. Non riuscivo a muovermi, mi mancava il respiro. Ho pensato di essermi schiacciata un polmone o spezzata la schiena" ha raccontato alla stampa la vicentina dal letto dell'ospedale. 

Il suo salvataggio, ad opera del soccorso alpino e speleologico dell’Emilia Romagna, non è stato semplice. L'imboccatura della grotta, infatti, non era abbastanza larga per permettere il passaggio della barella e degli altri strumenti dei soccorritori che hanno dovuto scavare nella roccia con i martelli pneumatici. 

Dopo la traumatica esperienza, Giulia ha deciso counque di non abbandonare la speleologia: "Ci sto pensando, non lo nascondo, ma penso che alla fine la passione vincerà". 

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