"Pace, fraternità e dialogo non restino solo degli enunciati vuoti di significato, ma trovino un reale riscontro nella vita di tutti i giorni". Lo scrivono i genitori bassanesi degli alunni della scuola materna "Monumento ai Caduti", rivolgendosi ai concittadini che hanno preferito iscrivere i propri figli in altre scuole, per il numero elevato di bimbi migranti.  E lo fanno non in un giorno qualsiasi, ma a San Francesco, il 3 ottobre.
IUS SOLI: ZAIA E' D'ACCORDO
VICENZA: UNO SU 10 E' STRANIERO

"Questo è solo frutto di pregiudizio - proseguono - Che la scelta di non iscrivere i propri figli in una scuola multietnica e culturale sia soprattutto un pregiudizio lo dicono molti psicopedagogisti che sostengono quanto sia invece utile ad un bambino per la sua crescita cognitiva, soprattutto nell'età della scuola materna, vivere accanto a bambini di altre culture. Ciò porta a quello che viene chiamato il decentramento cognitivo, cioè la possibilità per l'intelligenza di assumere altri punti di vista sulla realtà che ci circonda".

"C'è poi il miglioramento delle abilità linguistiche - ricordano i genitori -  Un bambino già a due anni, dicono gli esperti, può essere bi-trilingue. Abilità lingusitiche che vengono attivate in presenza di bambini che parlano altre lingue, come spesso fanno i bambini extracomunitari che parlano già in modo semplice l'inglese, il francese, il cinese ed altro. Davvero una opportunità per bambini italiani, negata dai propri genitori anche in presenza di personale educativo che garantisce nella scuola Monumento ai Caduti tutte le abilità culturali previste dai programmi nazionali".

"C'è da aggiungere che i bambini, a differenza a volte dei genitori, non hanno problemi di relazione con coetanei di altre culture, imparano subito a relazionarsi, a fare amicizie -concludono -  Molti oggi (ndr. ieri) applaudono San Francesco, i suoi valori di pace e dialogo. Poi alla prova dei fatti non si fa seguito a tutto questo".