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Cronaca Sandrigo

Maxi truffa a danni di fornitori: documenti bruciati e società "bulgare"

Sei i vicentini indagati dalle Fiamme gialle per la bancarotta fraudolenta di una società di Gambellara ed una di Sandrigo. Un indagato ha riferito che le scritture contabili sono state bruciate al Dal Molin

Sei indagati da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza, relativi al fallimento di due società con sede a Gambellara e Sandrigo. In un primo caso, l'attività investigativa ha messo in luce le vicende di una srl di Gambellara, attiva nel settore degli apparecchi elettrici e meccanici, per la quale gli originari soci avevano inizialmente deciso la liquidazione e la definitiva chiusura, perché l'attività non appariva più redditizia.

Questa intenzione, tuttavia, non si è concretizzata e la società è stata rilevata da tre vicentini, con precedenti per truffa e bancarotta, che, in meno di sei mesi, hanno acquistato merci, macchinari ed un autocarro Mercedes, per un valore di circa 150 mila euro, rivendendoli in nero o comunque sottraendoli all'impresa, senza far mai confluire i relativi proventi nelle casse della società, né provvedere a pagare i fornitori.

Gli espedienti utilizzati per carpire la fiducia dei grossisti, con sede prevalentemente nella provincia berica, si sono concretizzati nell'utilizzo della S.r.l. di Gambellara, ormai inattiva, per mettere in scena una attività di commercio apparentemente fiorente, con l'assunzione anche di un centralinista e di alcuni manovali addetti al ricevimento e al deposito delle merci: i beni acquistati sarebbero stati saldati con la promessa di pagamenti garantiti da assegni bancari postdatati e da ricevute bancarie emesse a 30, 60 e 90 giorni.

I tre, inoltre, prima di dileguarsi ed abbandonare la società al proprio fallimentare destino, hanno tentato di giustificare l'ammanco del materiale acquistato in parte con una falsa denuncia di furto ed in parte attraverso un contratto di vendita dei beni ad una società con sede formale in Bulgaria, rivelatasi del tutto inesistente. Una circostanza confermata da uno dei tre indagati, che ha anche riferito che le scritture contabili della società sono state bruciate in un campo, nei pressi del vecchio aeroporto cittadino. I finanzieri del Nucleo di Vicenza hanno denunciato i tre per truffa e simulazione di reato ai danni di sette fornitori e bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

In un secondo caso, le indagini dei militari della Guardia di Finanza hanno preso in esame il fallimento di una srl di Sandrigo, attiva nel settore delle costruzioni edili, con un volume d'affari giunto sino a 1,2 milioni di euro, dichiarata fallita dal Tribunale di Vicenza nel 2008. Anche in questa vicenda è emerso il coinvolgimento di tre imprenditori, chiamati a vario titolo a gestire la società poi fallita, i quali, nel tentativo di sottrarsi alle responsabilità connesse al fallimento, hanno sottratto al curatore fallimentare la quasi totalità delle scritture contabili.

Nonostante ciò, è stato comunque possibile giungere a dimostrare l'effettuazione di pagamenti preferenziali da parte della società fallita in favore di alcuni creditori per oltre 80 mila euro. E' stato perciò contestato dalla Procura di Vicenza il reato di bancarotta fraudolenta preferenziale, oltre che documentale. I fallimenti delle due società, entrambi caratterizzati da gravi irregolarità, hanno complessivamente raggiunto un ammontare di debiti insoluti per circa 2,5 milioni di euro.

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