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Cronaca Bressanvido

Altopiano senza tempo con la transumanza

Domenica si è concluso con l'arrivo a Bressanvido, Vicenza, il tragitto verso la pianura della mandria più grande della regione, 700 mucche rimaste in estate sugli alpeggi della piana di Marcesina

Centinaia di mucche, 700 per la precisione, accompagnate da 100 mandriani, 20 dei quali a cavallo, hanno concluso, domenica 22, la transumanza dall'Altopiano di Asiago a Bressanvido, in pianura. Gli animali erano partiti venerdì mattina da Marcesina, attraversando prati, strade e paesi (Lazzaretti, Foza, Gallio, Asiago, Conco, Marostica, Longa di Schiavon). FORMA DI ASIAGO DA 800 KG

IL PRECORSO L'enorme mandria, guidata da 200 mucche con campanaccio, è stata accolta ovunque dall'entusiasmo degli abitanti dei paesi e dei turisti. Le mucche appartengono a nove diverse aziende di bestiame. Una volta giunte in pianura sono state smistate nelle stalle dove trascorreranno l'inverno. Le nove aziende proprietarie del bestiame sono quelle dei fratelli Pagiusco di Bressanvido (Vicenza), dei fratelli Feltrin di Cartura (Padova), di Domenico Basso di Grantorto (Padova), Mariano Pagiusco di Bolzano Vicentino, i fratelli Criccini di Gazzo Padovano, i fratelli Paccagnella di Poiana (Vicenza) e Adriano Paccagnella di Piazzola sul Brenta. Due i campi sosta, dove animali e mandriani hanno trascorso le notti di venerdì e sabato, ad Asiago e a Marostica.

LA TRADIZIONE Ad Asiago, ad accogliere la carovana due ali di folla entusiasta e festante e le autorità: il sindaco Andrea
Gios, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato e l'assessore al Turismo Marino Finozzi. I quali hanno sottolineato il significato di questa tradizione e richiamato la necessità quindi di mantenerla viva. Invito al quale Marino Pagiusco, tra i maggiori sostenitori della manifestazione, non ha voluto sottrarsi: "La transumanza - ha detto - è un lavoro, ma è anche una tradizione e oggi è molto più sentita di quindici anni fa. Ora per strada la gente si ferma a guardarci, a fare fotografie, ci applaude. Speriamo che continui a essere così". Di buon auspicio per il mantenimento di questa tradizione la presenza di molti giovani e di molte donne, ed anche un ragazzino, Tommaso Ferronato, che col permesso del papà si è 'preso' due giorni di scuola per vivere questa esperienza.

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