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Cronaca Montecchio Maggiore

Arrestato in Russia dopo 16 anni di latitanza: uccise una donna incinta e ferì il marito

Era il 20 aprile de 2003 quando Shi Jinging, 24 anni, cinese, al quarto mese di gravidanza morì in casa, dopo essere stata colpita alla testa con una bottiglia di spumante. Il marito venne ferito e l'aggressore si diede alla fuga con 20mila euro in tasca. Ricercato a livello internazionale è stato fermato nella serata di venerdì

Si è conclusa in Russia, dopo 16 anni di latitanza, la fuga di Mingfang Zhang, cinese ricercato in campo internazionale, dalle autorità italiane dal 2003 per omicidio, tentato omicidio e rapina commessi in un appartamento di Montecchio Maggiore la sera del 20 aprile.

Presentatosi come medico ed operatore della medicina tradizionale cinese, chiese ospitalità a dei connazionali, per poter esercitare la propria attività, anche di massaggiatore shiatsu, ma di li a poco venne licenziato dal proprietario dell’appartamento, fisioterapista rinomato in paese, insoddisfatto dalle prestazioni mediche del 40enne che tuttavia all’apparenza, continuò a mantenere buoni rapporti con gli ospitanti. 

Mingfang sembrava più attirato dalla somma di denaro che i padroni di casa tenevano all’interno dell’abitazione ed approfittando di una festa per la propria partenza aveva pensato della somma di 20mila euro presente in casa. Forse sorpreso dai coniugi mentre si appropriava del denaro, colpì a morte la donna incinta e ferì gravemente il marito della stessa, per poi darsi alla fuga con il bottino.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vicenza, dopo i primi accertamenti, si misero subito sulle sue tracce ricostruendone gli ultimi spostamenti. Le indagini indirizzarono gli investigatori subito nelle province di Milano e Novara per poi proseguire in Francia, a Parigi per la precisione, dove viveva la moglie dell’assassino. 

Le immediate comunicazioni, tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Criminalpol, con le forze di polizia francesi hanno consentito di accertare che lo stesso aveva già comprato un biglietto aereo per la Cina pagandolo in contanti e riuscendo ad imbarcarsi il giorno successivo al suo arrivo in territorio francese, su un volo in partenza dall’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi per Pechino. Immediatamente fu inserita la nota di ricerca del latitante in banca dati Interpol.

La Corte di Assise di Vicenza, nel frattempo, il 19 ottobre 2006 ha condannato il Mingfang Zhang alla pena dell’ergastolo, accogliendo quindi il dettagliato quadro probatorio presentato dai Carabinieri berici coordinati dall’allora Pubblico Ministero dott. Giacomelli che aveva sostenuto l’accusa in aula. Le successive ricerche inoltrate sempre tramite lo SCIP- Divisione Interpol alla Cina non trovarono alcun riscontro. 

Nel corso degli anni il Nucleo Investigativo di Vicenza non ha mai mollato la presa avendo riscontri sulla presenza del latitante anche in Grecia, probabilmente con documenti falsi, fino a quando, con l’ausilio dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza della Direzione Centrale della Polizia Criminale di stanza a Mosca, la polizia russa lo ha localizzato e fermato.

Nella tarda serata di venerdì Mingfang Zhang, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, è giunto all’aeroporto di Fiumicino ed espletate le formalità di rito presso gli Uffici di Polizia di Frontiera Aerea è stato associato presso Casa Circondariale di Civitavecchia, per iniziare a scontare la pena dell’ergastolo.

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