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Cronaca San Pio X / Viale della Pace

"Le mani della 'ndrangheta sulle armi della Ederle": interrogazione M5S

Il senatore vicentino Enrico Cappelletti ha fatto un'interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri degli Esteri, della Difesa e della Giustizia per fare chiarezza

Le mani dell' 'ndrangheta sulle armi dismesse dai militari della caserma Ederle di Vicenza. E' l'ipotesi contenuta in un'indagine  - "New bridge" - della Direzione nazionale antimafia, della procura di Reggio Calabria, condotta in stretta collaborazione con l'Fbi, che riguarda il traffico di eroina e cocaina tra gli Usa e la Calabria.

Una telefonata, riportata dal giornalista Roberto Galullo nel sito de Il Sole 24 ore, allargherebbe gli scambi anche alle armi: un rampollo di una cosca avrebbe chiesto all'infiltrato dell'Fbi "di poter acquistare 500/1000 armi semiautomatiche, frutto di un’asserita dismissione effettuata dalle autorità americane "in particolare da parte dell’esercito americano di stanza nella base di Vicenza". 


Sull'inquietante rivelazione vuole fare chiarezza il senatore M5S Enrico Cappelletti, che ha fatto un’interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri degli Esteri, della Difesa e della Giustizia, scrivendo "La sola possibilità che le organizzazioni mafiose possano avere libero accesso alle informazioni riservate riguardanti uno stabilimento militare così importante rappresenta un pericolo gravissimo per la popolazione e per le possibili operazioni militari in cui è coinvolto lo stato italiano. Ancora più preoccupanti gli interrogativi sulle modalità con cui la compravendita sarebbe dovuta avvenire". 

Il Corriere del Veneto riporta la posizione del colonnello della Ederle, Roberti L. Menist, secondo il quale non è in corso alcuna dismissione di armi che non c'è stata violazione di riservatezza. 
 

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