Andarsene col botto: stravaganze vicentine anche ai funerali

Non c’è bisogno di toccare nessuna parte del corpo, non facciamo i superstiziosi, piuttosto ridiamoci sopra scoprendo quali sono le ultime tendenze per la sepoltura, ma soprattutto le richieste più bizzarre che arrivano ai servizi di pompe funebri di Vicenza.

Bare ecologiche o con la forma di un aereo, dispositivi tecnologici e oggetti personali stravaganti da inserire all'interno, le richieste esaltano la più fervida delle fantasie, ma se è vero che chiedere è lecito, chi risponde non sempre lo fa con cortesia. In Italia vige una legge ben chiara sulle sepolture, pensare di tumulare il proprio caro nel giardino di casa, per esempio, è fuori discussione, come pure spargere le ceneri nel parco della città. 

Antropologia e cultura influiscono sulle modalità di scelta del passaggio a miglior vita, ma se negli altri Stati la legge è uguale per tutti, in Italia le regioni legiferano per conto proprio, cosicchè un morto siciliano sarà diverso da uno laziale che si differenzierà da quello veneto.  

Vediamo quali sono le richieste più bizzarre degli ultimi tempi.

“Andarsene con il botto” è l’ultima proposta arrivata, via mail, nell’ufficio di Gino Arcangelo che sbalordito racconta il procedimento della funzione. Le ceneri del proprio caro vengono mescolate con la polvere pirica per poi procedere con l’esplosione dei fuochi d’artificio. Una cerimonia senz’altro illuminante, ma difficile da accettare nel nostro paese.

Se c’è chi si accontenta di diffondere la musica dal carro funebre con un amplificatore c’è chi del proprio caro ne vuol fare un vinile. E’ una novità tutta anglosassone che utilizzando un procedimento chimico le ceneri vengono mescolate con l’impasto del vinile, si scelgono le canzoni da incidere e la copertina da stampare  e il tuo amore sarà disposto nella libreria ma pronto per essere utilizzato alla bon’ora.

Succede invece a Schio che il proprio caro sia diventato un bel diamante da portare al dito. Scene straordinarie di ordinaria follia ve ne sono a bizzeffe come l’anziano che per lungo tempo ha coltivato delle larve custodendole in una teca, per far volare tutte le farfalle il giorno del suo funerale.

Un modo come un altro per lasciare il segno. Ma le pompe funebri stanno subendo la crisi o il mercato tiene ancora?

Secondo Gino Arcangelo si fa economia anche sul funerale, le persone non hanno soldi neanche per morire, per questo si propongono addirittura i finanziamenti. Ti paghi il funerale a rate per essere chiari. Si richiedono - continua – bare semplici, pochi fiori e cerimonie sobrie giustificando il fatto che era una persona umile e di poche pretese, in realtà il denaro non gira e in tempo di crisi si risparmia anche per salire in paradiso.

La crisi gioca un ruolo anche nell’incremento della cremazione. Era nata come approccio filosofico, oggi è spesso un modo per risparmiare. Dovendo incenerirla, spesso si sceglie una bara più economica, ma la vera differenza si ha sulle concessioni cimiteriali. Sono quelle a pesare sul bilancio delle esequie, spesso per oltre la metà.

Un posto al camposanto costa ormai, al metro quadro, quanto una villa di superlusso, con la differenza che la villa resta tua, la tomba, invece, è in concessione per un tot d’anni, a seconda del Comune. Con la cremazione non si paga la concessione, ma solo il costo di apertura/chiusura della tomba dove mettere l’urna. E, laddove è permessa la dispersione delle ceneri, neppure questo. Se ne parla davvero poco di questo settore, eppure non è certo di nicchia, la morte scandisce il tempo ai suoi ritmi e tu hai pensato come vorresti che fosse il tuo ultimo addio?