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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ancora guai per "don" Sante Sguotti, in versione amministratore di condominio

L'ex prete ha iniziato un'ennesima nuova attività e anche questa volta finirà a processo

Quante volte, chi vive in condominio ha avuto screzi o qualcosa da ridire con l’amministratore di condominio? Sicuramente questa figura professionale è una delle più delicate nell’ambito abitativo. E’ il vertice in cui si accumulano problemi e problematiche che interessano cinque, sei, dieci o più nuclei familiari. Un mediatore per definizione, un risolutore di problemi preparato e competente.

A Vicenza, in un condominio di Via Medici, sembra non sia esattamente così, che i requisiti richiesti siano stati tutti disattesi da una società padovana, il cui titolare e amministratore del condominio stesso non abbia esattamente le carte in regola. Non è certo qualcosa di incredibile al giorno d’oggi. Millantare competenze non è esattamente una notizia, rientra in quei reati che sono posizionati nelle parti basse dei giornali, dentro a box anonimi. A rendere tutto più interessante però, è proprio la storia di questo presunto amministratore e il suo fantasioso modo di condurre un condominio. Il suo nome è Sante Sguotti, per le cronache conosciuto come “Don” Sante Sguotti.

Chi è

Ex prete, ex imprenditore occulto, ex camionista e ora concentrato nell’ambito dell’amministrazione di condomini con la Unpercento srl, di cui è amministratore unico. L’ex prete della Parrocchia di Monterosso d’Abano, in provincia di Padova, è stato il protagonista di uno dei casi più eclatanti di “superamento” delle leggi ecclesiastiche in Veneto. Alcuni anni fa, infatti, ebbe un figlio da una parrocchiana con la quale aveva una relazione. Fatto che gli costò una scomunica da parte della Chiesa e l’estromissione dal suo ruolo. celebrò addirittura un matrimonio (ovviamente invalido), nonostante non fosse più un ministro di culto. Fondo’ poi la “chiesa dei peccatori”, che peraltro ha la medesima sede legale della Un per cento srl. Non per ultimo, pubblicò un libro sulla pedofilia e, più di recente, difese a spada tratta Don Contin, suo amico.

Uno scandalo “di provincia” in una regione “bianca”

Amico dell’ex arcivescovo Milingo, ha interpretato la missione di Ministro di Dio in modo molto borderline. Fino a scivolare in una condanna in primo grado, ora impugnata da lui in appello, per truffa aggravata ai danni della Regione Veneto finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico. Una sequenza di reati che è costata all’ex parroco una sentenza di un anno e sei mesi di reclusione, mille euro di multa e il risarcimento del danno in favore della Regione e della fondazione Cariparo di 36.000 euro che erano stati erogati per dei lavori in Chiesa mai avvenuti. Un sottrazione ai due enti fatta tramite una società, la Ecoedil, con a capo un prestanome del “don”, un “imprenditore edile” di origine ghanese. Un meccanismo semplice fatto di fatture false e lavori mai svolti: la chiesa rimaneva com’era, le fatture della fantomatica ditta venivano pagati dai due enti e i soldi finivano al Sante Sguotti. Questa la verità giudiziaria del primo grado.

Professione amministratore?

Ora, smessi i panni di sacerdote e indossati quelli di marito e padre, Sguotti ha rilevato ben sei condomini a Vicenza, “ereditati” da un amministratore accusato di aver avuto una gestione “allegra” dei palazzi. Con ammanchi mai giustificati. Un comportamento che, alcuni abitanti del condominio Medici, temono di riscontrare anche nella gestione-Sguotti. Omissioni e mancanze tecnico-morali che hanno portato alcuni condomini a rivolgersi al Tribunale di Vicenza con l’avvocato Silvia Panozzo, per rimuoverlo dall’incarico. La prossima udienza sarà a febbraio. Stando agli atti nell’ultima riunione con i condomini l’ex Parroco ha addirittura proposto, ponendolo all’ordine del giorno, di occupare abusivamente un appartamento di un condomino, reo di essere moroso nelle spese condominiali, e di appropriarsene per farlo diventare un magazzino condominiale. Una proposta che si traduce in molteplici reati e che dimostra una pericolosa leggerezza da parte di chi dovrebbe essere il tutore della legge all’interno del palazzo. Cosa si inventerà ora l’ex parroco, che ovviamente contesta le accuse?

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