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Cronaca Via Torino

Anagrafe, il dietrofront del front office: problema urbanistico, non organizzativo

Retromarcia della attuale amministrazione comunale che sconfessa il progetto caro alla ex giunta di centrosinistra

La precedente amministrazione anche in ragione delle critiche sul degrado della spalla di viale Milano aveva pensato ad una grande operazione di progressiva migrazione di alcune funzioni comunali e private in quella porzione di primissima periferia. Quando il progetto si arenò: sia perché la formula finanziaria identificata fece in qualche modo cilecca; sia perché il partenariato pubblico privato pensato per la riqualificazione del comparto rischiava di pesare troppo sull'ente pubblico come quasi sempre accade col project financing. A quel punto la precedente amministrazione si è trovata sul groppone un edificio proprio dal quale avrebbe voluto cavare una rendita. Successivamente «la precedente giunta - racconta Turetta - ha pure provato a venderlo, ma invano».

Tanto che l'operazione front office in via Torino, almeno secondo parecchi dipendenti, era stata percepita piú come situazione di ripiego per placare le polemiche sul degrado che come operazione autenticamente ispirata ad una visione tesa a migliorare alcuni aspetti della gestione della macchina comunale il cui nodo principale rimane in piazza Biade (in foto uno scorcio del palazzo degli uffici). Ora la scelta della attuale amministrazione di centrodestra non fa che dare ancor piú peso a questa interpretazione: il tutto col timbro, non formale, ma sostanziale, della direzione generale.

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