Incendio sull'Altopiano, in cenere 8mila metri tra bosco e prato: si cercano i responsabili
Allarme rientrato per il rogo che nel tardo pomeriggio di giovedì ha visto impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco e dei forestali. Le operazioni sono terminate verso le 23. Il comandante dei carabinieri forestali: «Molto probabile il dolo, ora iniziano le indagini»
Un paesaggio di cenere è quello che rimane in una vasta area boschiva e di prato sul monte Rasta in località Camporovere. L'Altopiano di Asiago si sveglia con un nuova ferita al suo territorio dopo la catastrofe dello scorso ottobre. Ma se in quel caso è stata la forza della natura, sugli incendi scoppiati ieri c'è quasi sicuramente la mano dell'uomo. Su questo il comandante dei carabineri forestali, Gianni Dalla Vecchia, ha pochi dubbi: «Il fatto doloso è molto probabile visto che sono partiti più focolai, ora naturalmente faremo tutte le indagini del caso».
INCENDIO SULL'ALTOPIANO: I DETTAGLI
L'emergenza sull'Altopiano è rientrata verso le 23 di giovedì sera con lo spegnimento di tutti i focolai e le prime operazioni di bonifica, continuate nella mattinata di venerdì da parte dei tecnici della Regione. Molte le squadre impegnate tra i carabinieri forestali e vigili del fuoco di Asiago e di Schio per domare un incendio che poteva estendersi ulteriolmente e creare dei grossi problemi.
Un primo bilancio dei danni parla di 4mila metri di bosco bruciato - una parte del quale con alberi abbattuti dal maltempo dello scorso ottobre - e altrettanti di prato ridotto in cenere. «I dati precisi non ci sono ancora - conclude Dalla Vecchia - ma stimiamo circa 8 mila metri quadrati, un incendio che per fortuna siamo riusciti a contenere e che, se lasciato al suo evolversi, poteva creare complicazioni».