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Stufe a pellet: le top 10 del test di Altroconsumo

Come scegliere una stufa a pellet, e ottenere il bonus termico

Visto il costo delle bollette, un numero in crescita di persone si sta avvicinando in questi anni alla stufa a pellet per risparmiare e avere stanze belle calde. Economica e nelle moderne versioni a 5 stelle anche a basso impatto ambientale, facile da installare, ha ottime prestazioni, è programmabile, riscalda quando e dove serve, tutto questo la rende sempre più diffusa, anche perché il calore del fuoco è unico.

Top ten stufe a pellet secondo Altroconsumo

Le migliori stufe a pellet secondo la classifica stilata da Altroconsumo sono:

  1. Freepoint Verve Airtight
  2. Ravelli Dual 9
  3. La Nordica -Extraflame Viviana Evo
  4. Palazzetti Malu 8
  5. Piazzetta P158T
  6. Rika Filo
  7. Camini Montegrappa NP10 Evo Noir
  8. Punto Fuoco Giada 8KW
  9. Edilkamin Nara Plus 9KW
  10. Italiana Camini Piro Plus

Una classifica decisamente ampia, che vede modelli con grandi diversità di prezzo, ma che evidenzia anche che non sempre "più caro equivale a migliore". Il podio spetta alla stufa a pellet Freepoint che - con un prezzo medio di circa 995,00 euro - risulta decisamente una delle stufe a pellet più economiche.

Come scegliere la stufa a pellet

Divenute oggetti d’arredamento grazie alla loro estetica e alla loro bellezza di design, nello scegliere il modello migliore di stufa a pellet è necessario fare alcune considerazioni molto pratiche.

  • Una delle prime valutazioni è identificare il volume che si dovrà riscaldare.
  • Altro aspetto da considerare è quello inerente alla obbligatorietà per Legge della canna fumaria. In pratica, o si dispone di un impianto destinato alla dispersione dei fumi, oppure, se si ha la tradizionale canna fumaria bisognerà fare una modifica al fine di renderla idonea alla stufa a pellet installata.
  • Grazie al suo termostato, si potrà regolare tanto la potenza quanto la temperatura desiderata. Durate le rigide giornate invernali, si avrà, perciò, sempre un dolce calore.
  • La stufa si accende e, così facendo si attiva la combustione del pellet, attraverso una centralina. L'utente può impostare in autonomia la temperatura desiderata programmando accensione e spegnimento a seconda delle proprie esigenze. 
  • Le versioni più moderne consentono di gestire la programmazione a distanza, dunque, si può scegliere quando si desidera accendere la stufa da dove ci troviamo.
  • Oltre che abbattere i costi, la stufa a pellet è anche una scelta ecologica.
  • La manutenzione è molto semplice e fai-da-te.
  • La stufa a pellet è bella, lo studio sull’estetica e il design di queste stufe si è scatenato tanto da creare dei modelli all’ultimo grido!
  • Le stufe a pellet di ultima generazione, a 5 stelle, sono ecocompatibili e non inquinanti.

Bonus termico

Il pellet è ancora il combustibile più vantaggioso. Un rendimento energetico del 90%, rispetto all’80% del legno (la cosa importante è non risparmiare sulla qualità del pellet; maggiore sarà la qualità, massimo il rendimento).
Il risparmio annuo stimato è considerevole: dai 300€ ai 1000€ all’anno. 

Si può approfittare degli sgravi fiscali per l’installazione delle stufe a pellet. Questo permette di recuperare una parte della spesa, attraverso il Conto Termico, sconto in fattura o con gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie.

Queste operazioni vengono fatte dal venditore su richiesta del cliente. Il bonus consente uno sconto del 50 o 65% sul prezzo di acquisto.

Come capire se la stufa a pellet funziona bene

La stufa a pellet è perfetta per scaldare grandi e piccoli ambienti, ma per farlo deve funzionare correttamente. Per essere sicuri che non ci siano problemi ci sono dei segnali chiari come:

  • Riscaldamento: la stufa scalda bene sia quando è a pieno regime, sia quando è al minimo
  • Assenza di fumo: se nelle stanze non ci sono residui di fumo, vuol dire che la stufa non ha problemi
  • Fiamma viva: in una stufa che funziona correttamente la fiamma è gialla ed è costante. Se invece è debole o va verso l’altro, è bene controllare se la guarnizione aderisce alla porta o se il cassetto della cenere è bloccato
  • Vetro pulito: con la cenere e il calore il vetro può sporcarsi, ma se è eccessivo e ad esempio se non riusciamo a vedere all’interno, allora bisogna chiamare un tecnico. Inoltre per farlo tornare come nuovo è sufficiente usare la cenere, basterà strofinarla sulla superficie e in pochi minuti brillerà
  • Completa combustione del pellet: se il materiale brucia completamente vuol dire che non ci sono problemi, altrimenti se rimangono dei pezzi, probabilmente il tiraggio non funziona bene e deve essere controllato o pulito. Inoltre, è importante acquistare sempre pellet di qualità e certificato
  • Manutenzione costante: una volta l’anno è necessario pulire la camera di combustione e lo scarico dei fumi

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Stufa a pellet

Come riconoscere un pellet di qualità?

Il pellet è di facile reperimento, solitamente disponibile in sacchi da 15kg circa; non necessita di grandi spazi di stoccaggio, a differenza della legna. Ha un basso impatto ecologico essendo un materiale di scarto privo di sostanze chimiche.

I parametri importanti da prendere in considerazione: il contenuto di ceneri (un pellet che ne contiene molte produce più polveri nella combustione e costringe a pulire più frequentemente la stufa) e la quantità di segatura nel sacchetto (tanta segatura indica che il pellet tende a sfaldarsi e darà problemi di pulizia).

Il pellet viene distinto in tre categorie:

  • Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%;
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all'1,2%;
  • Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.

La materia prima, in realtà, non è determinante per riconoscerne la qualità, fatto salvo che il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico (non da scarti di falegnameria verniciati o incollati). Visivamente, invece, è importante prendere in mano in sacchetto e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono. Deve essere compatto: molti residui, infatti, indicano pellet di qualità inferiore.

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