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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dalla Canapa il futuro: il bio mattone

Il “biomattone” è un materiale ideale per un clima come il nostro, in grado di mantenere la casa fresca d'estate, asciutta nei mesi umidi, isola dal freddo, costa poco, è naturale

La bio-edilizia non garantisce solo un risparmio energetico ma anche un importante giovamento per la salute grazie all’utilizzo di materiali naturali. Costruire con fibre vegetali comporta vantaggi di carattere ambientale, etico, sociale ed economico e fra tutti i materiali naturali i risultati migliori si ottengono proprio con l'utilizzo della Canapa.

Questo vegetale, infatti, una volta lavorato è ottimo per sostituire legno, vetro ed inerti per la composizione di vari materiali, refrattario a muffe ed insetti, ottimo contro gli incendi, leggero e ricco di silice. Il biomattone assorbe e rilascia l’umidità naturale presente nell’abitazione, mantenendola sempre a livello ottimale e garantendo l'igienicità degli ambienti.

Da sempre i costruttori si impegnano su come procurare calore e non disperderlo ed i mattoni di calce e Canapa avendo un'alta capacità di isolamento dal calore e dall'umidità assorbono e trattengono il biossido di carbonio fungendo da pareti attive che respirano.

Della canapa non si butta via nulla:

  • canapulo e fibra come riempimento per intecapedini,
  • la calce e il canapulo viene utilizzato per i tamponamenti,
  • in pannelli coibenti o in miscela per gli intonaci e molto altro ancora,
  • costo ridotto, essendo poche le trasformazioni a cui le materie prime sono sottoposte anche il costo risulta decisamente ridotto, per non parlare della posa che essendo semplificata consente di ottimizzare anche i costi legati alla manodopera,
  • lo smaltimento, un mattone composto da canapa non andrà nei rifiuti speciali ma potrà essere riutilizzato o assimilato senza alcun impatto sull’ambiente.

Il “biomattone”è un  materiale composito ideale per un clima come il nostro, in grado di mantenere in casa nei periodi di grande caldo una temperatura media di 26 gradi, senza necessariamente ricorrere alla climatizzazione.
Ricavato da una miscela di calce e canapulo, lo ‘scarto’ legnoso della canapa, il materiale abbina basso impatto ambientale, alte prestazioni energetiche, traspirabilità, ottime capacità isolanti, protezione dall’umidità e comfort. Oltre alla valutazione delle prestazioni ambientali del “calcecanapulo” mediante l’analisi del ciclo di vita (LCA), i ricercatori hanno effettuato dapprima prove in laboratorio in camera climatica a 23° e a 35° e successivamente anche una campagna di misure “in situ”, in Sicilia e in Veneto, su edifici realizzati con le stesse tecnologie. È uno dei risultati dello studio condotto da ENEA e Politecnico di Milano nell’ambito del progetto “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti.

Le caratteristiche 

La calce e la canapa lavorano in sinergia per originare un composto biocompatibile e ad elevata efficienza energetica. La canapa sostituisce di fatto il calcestruzzo e la calce è il legante. I pregi del bio mattone possono essere ricercati nella capacità di generare comfort termico e acustico, la buona resistenza al fuoco e la capacità di non esalare emissioni nocive anche in fase di combustione.

Un altro aspetto di grande interesse è la capacità di resistere all’umidità e alla condensa, due fattori che si verificano nelle abitazioni e che minano la struttura e la salubrità degli edifici. Il bio mattone vede quindi la sua applicazione principale nella bioedilizia come materiale impiegato per i tamponamenti e per realizzare i cappotti termici nelle abitazioni, internamente ed esternamente.

Costruire e riqualificare il patrimonio edilizio in un’ottica green potrebbe migliorare l’efficienza energetica nell’edilizia dei paesi a clima caldo-temperato, caratterizzati dall’elevato fabbisogno di energia nei periodi estivi, e far risparmiare il 50% di energia: in questo contesto gli edifici svolgono un ruolo chiave in quanto sono responsabili di buona parte del consumo energetico nazionale. secondo studi ENEA, infatti, i consumi energetici delle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2.
“Lo studio ha evidenziato nel complesso un bilancio ambientale molto positivo per quanto riguarda l’impronta di carbonio: in pratica la parete in blocchi in calcecanapulo funziona come un sistema in grado di sottrarre CO2 dall’atmosfera e tenerla bloccata per un tempo sufficientemente lungo”, sottolinea Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano. “Inoltre dai primi dati sperimentali emerge la buona performance termoigrometrica della parete che, indipendentemente dalle oscillazioni di umidità e temperatura esterne, si assesta su valori interni constanti, senza l’utilizzo di condizionatori e per l’intero periodo di misura effettuato nei mesi più caldi”, aggiunge Patrizia Aversa, del Centro Ricerche ENEA.

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Grigiante Casa Bio Via Tre Scalini, 22 Dueville - VI

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